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Crisi, alleanze e “tutti a casa”: intervista al sindaco di Francavilla Maurizio Bruno

maurizio bruno
Il sindaco Maurizio Bruno nella redazione dello Strillone

Si dice tranquillo, il sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, mentre tutt’intorno a lui infuria la bufera. “E per cosa dovrei agitarmi?”, dice, un po’ sornione, un po’ spavaldo. All’uso suo, insomma. E no, l’insomma non è casuale. 

Ma come, sindaco, continua sempre a dormire su sette cuscini come da un anno e mezzo a questa parte? 

Veramente me ne basta uno e dormo bene lo stesso.

Su, non faccia il finto tonto: è in atto una crisi amministrativa o no? 

Così mi dicono, ma io so soltanto che alcune forze politiche hanno deciso di abbandonare un percorso cominciato assieme ancora prima del giugno 2014.
Appunto. Cosa è cambiato da allora?

Nulla.

Nulla? 

Per quanto mi riguarda nulla, io questo ero e questo sono. Se loro nel frattempo hanno cambiato idea, io non posso che prenderne atto.

È una chiusura totale? 

No, e perché chiudere? Io non ho mai chiuso la porta in faccia a nessuno. Chi ha ancora intenzione di continuare ad amministrare, proseguendo lungo il percorso del cambiamento, può continuare tranquillamente a farlo.

Scusi, ma sulla questione Cerin ha chiuso lei ogni discorso… 

No, ho semplicemente fatto quello che dovevo: creare le condizioni per un servizio più efficiente e nel massimo rispetto delle regole. È interesse di tutti che quel servizio funzioni al meglio e che anche qui a Francavilla l’Ufficio tributi sia in grado di combattere un bel po’ di evasione, che concerne anche i tributi minori.

E per farlo è necessario mandare a casa i lavoratori che c’erano? 

E chi l’ha detto? La clausola sociale c’è, quindi l’indirizzo dell’amministrazione, confermata dal Consiglio comunale, è quella di salvaguardare i posti di lavoro.

Compatibilmente con le esigenze dell’impresa aggiudicatrice… 

Quello è chiaro, penso sia la normalità. Chi l’ha detto che quei quattro lavoratori non rientrino nei piani del nuovo gestore? A me pare si parta dal presupposto, sbagliato, che siano degli incapaci. Se saranno ancora preziosi, saranno i fatti a dirlo. A noi interessa innanzitutto un servizio all’altezza delle aspettative. Non di quelle nostre, ma della città.

Ma Rifondazione nel frattempo le ha dato il benservito… 

Credo che il benservito se lo siano dati da soli, ma è una scelta che rispetto. Non la condivido, ma non posso che rispettarla.

Come dire: o con me o contro di me? 

No, o con la città o contro la città.

Sempre da Rifondazione si sono lamentati del fatto che tutte le loro proposte, anche se approvate in Consiglio, sono state poi puntualmente ignorate. Il primo esempio che mi viene in mente: il divieto di attendamento per i circhi con animali. 

Non è vero che sono state ignorate, altrimenti il Consiglio non le avrebbe neppure approvate. Per quanto riguarda i circhi, preso atto del nobile orientamento, con il quale peraltro concordo, temo non si possa fare granché: ci sarebbe un giudice a stopparci, come già avvenuto in altre realtà, tipo Brindisi, nelle quali in passato sono state prese decisioni simili. Ci sono delle sentenze. Se quel tipo di attività è consentita dalla legge, io non posso farci nulla. Io posso limitarmi a controllare che siano rispettate tutte le norme di carattere igienico-sanitario entro i confini del territorio che amministro. Sono solo un sindaco e un presidente della Provincia, non ancora un parlamentare (ride). E poi, perché mai dovrei esporre il Comune a ricorsi che perderebbe e a ulteriori spese legali? Come se non bastassero quelle che già sosteniamo…

Vabbè, ma quante possibilità ci sono di ricucire lo strappo? 

Non dipende da me. Un conto è amministrare, un altro è far politica in preda a moti ideologici anche condivisibili, ma che poi si scontrano con la realtà dei fatti.

E invece per quanto concerne Sel? La loro posizione sul bando Cerin appare meno drastica: tanto per cominciare, non hanno chiesto di ritirarlo. Ma in compenso hanno chiesto una verifica di maggioranza e posto una condizione: mai in amministrazione con Ncd. 

Ne stiamo discutendo, ma anche per loro vale lo stesso discorso fatto per Rifondazione. Io sono sempre qui, sono loro a minacciare di andarsene. Sui veti nei confronti di altre forze politiche non mi esprimo, li trovo semplicemente inopportuni. Anche perché non stiamo parlando di Forza Italia o di chi ha già amministrato, in che modo lo sapete, questa città per decenni.

Ma quindi Galiano & Co. entrano in maggioranza o no?

L’ho già scritto in un comunicato: il prossimo anno sarà un anno importante per Francavilla grazie ai soldi in più che siamo riusciti a recuperare dall’estensione dei mutui e dallo sblocco di risorse da parte del governo centrale, in cui Pd e Ncd viaggiano all’unisono, quindi non ho alcuna intenzione di lasciare proprio sul più bello, a rivoluzione in corso. No, non saranno altri a prendersi i meriti di quest’amministrazione. Una cosa è certa: andiamo avanti finché avremo i numeri. In caso contrario, ce ne torniamo a casa. Mi dimetto, ma continuo a fare politica e a lavorare, come ho sempre fatto. E poi ci rivediamo in primavera. Io sarò di nuovo in campo.

Andare avanti. Con Ncd. 

Col programma.

E il Pug? 

Resta un obiettivo primario e spero sia adottato entro la prossima estate.

Con o senza varianti in corso d’opera dettate magari dall’ingresso di Ncd? 

Senza, in ogni caso. E comunque io non ho parlato di ingresso di Ncd.

Ma se ormai lo sanno, o almeno lo sospettano, tutti…

Beh, si possono sbagliare. Chi l’avrebbe detto che la mia coalizione nel giugno 2014 avrebbe vinto? Tutti davano in vantaggio gli altri o un ballottaggio tra gli altri. Eppure è successo.

Ok. Non succede, ma se succede?

Sempre se succede, vorrà dire che sarà stata la cosa migliore per Francavilla. Quello c’interessa. Intanto domani è già un giorno importante…

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