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Autoritratto di un vicesindaco: «Sono sempre lo stesso, nessun attaccamento alla poltrona»

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Il vicesindaco di Francavilla Fontana, Gerardo Trisolino, per forza di cose al centro dell’agone politico del periodo, ha tenuto a dipingere su facebook questo suo autoritratto. Su di una poltrona, con un libro (casuale la scelta?) tra le mani, non in municipio ma davanti al focolare domestico, puntella quella che fino a oggi è stata la sua figura pubblica, raccontando anche un po’ di sé nel privato. Il partito che l’ha espresso e per cui ha concorso alle primarie del centrosinistra quasi due anni fa, Sinistra ecologia libertà, partito del quale – specifica – non ha mai preso la tessera, si è allontanato dall’attuale amministrazione. Ma, in attesa degli ulteriori sviluppo della crisi amministrativa, Trisolino ha deciso di restare al suo posto, fedele a quel mandato che gli elettori gli hanno imposto e al senso di responsabilità istituzionale che oggi gl’impone. Al di là dei riassunti, ecco la sua introspettiva, che ha dato la stura a una miriade di attestati di stima e d’inviti a non mollare, tra i quali anche quello dello stesso sindaco Maurizio Bruno («Sei un grande. Sei insostituibile, te lo dice non il sindaco, ma un semplice cittadino che ama Francavilla»):

“La maggior parte dell’indennità mensile di assessore se ne va tra opere di beneficenza, contributo al partito, emergenze varie in famiglie indigenti, e via dicendo. Ciò che resta è depositato in un conto separato, che non uso per i bisogni personali e familiari, ma che so già come destinare.

Ho due figli affettuosi e una splendida moglie, che non hanno bisogno di un posto di lavoro.
Ho la fortuna di vivere in un’abitazione di proprietà.

Ho una pensione dignitosa da un anno, dopo 42 anni di insegnamento.
Non amo le grosse cilindrate e le auto lussuose. Sono soddisfatto della mia Fiat Stilo immatricolata nel 2004, che mia moglie usa la mattina per recarsi a scuola fuori paese.

Mai avuto una tessera di partito (neppure di Sel), ma solo quella del sindacato (sempre Cgil) e di tante associazioni culturali e di volontariato, in primo luogo quelle dei donatori di sangue, di organi e di midollo osseo.

Questa è la mia prima (e sicuramente ultima) esperienza politica, che vivo con la stessa passione della scuola e degli impegni in campo culturale, che hanno caratterizzato tutta la mia vita.

Sono sposato con la stessa donna da 37 anni (a cui vanno aggiunti 7 anni di fidanzamento). Nonostante qualche fisiologica e occasionale diversità di vedute (normale nella vita di gruppo), non siamo mai giunti a una rottura irreversibile.

Tranquilli tutti, dunque. Non sono affatto legato alla cosiddetta poltrona, come volgarmente sostiene qualcuno.

L’unica poltrona a me veramente cara è questa che vedete nella foto.
Ringrazio il sindaco Maurizio Bruno per la delega, che gli restituirò non appena si materializzeranno i paventati fantasmi di nuovi e indesiderati alleati. Leale e onesto sì, ma non idiota e opportunista.

Auguri di buon anno a tutti”.

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