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La denuncia: «A rischio gli storici tigli di viale Lilla, non andrebbero potati così»

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Tigli viale Lilla potatura
Tagliati anche i rami dal diametro di 20-25 centimetri, formatisi in decenni

«Quei tigli non andrebbero potati così, ci potrebbero volere decenni prima che la chioma torni com’era». C’è preoccupazione per gli storici alberi di viale Lilla, a Francavilla Fontana, che proprio in questi giorni sono oggetto di un taglio che, secondo Carmine Nacci di Greenpeace, sarebbe inutile e deleterio. Si sarebbe ancora in tempo per salvarne almeno una parte.

Nacci si era già occupato di quelle stesse piante e per gli stessi problemi sia negli anni ’80 sia 20 anni dopo. A suo dire sarebbe auspicabile un taglio più soft soprattutto per quanto concerne i rami più “antichi”, i quali rischiano di non ricrescere com’erano, ma di generare polloni (sorta di ferite cicatrizzate).

WP_20160216_22_03_42_Pro[1]«Il problema – sostiene Nacci – non è tanto se un operaio o una ditta esegue bene o meno bene la potatura, di solito la esegue bene; nel senso che i tagli sono precisi. La ditta esegue i lavori perché viene pagata e non è tenuta a chiedersi se queste potature siano utili o dannose; se lo facesse, è evidente che andrebbe contro i suoi stessi interessi. Il problema è la committenza, cioè l’amministrazione e i suoi uffici tecnici che commissionano: sono loro che dovrebbero informarsi sull’utilità o meno dei tagli».

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Ferite da precedenti potature

Secondo Nacci, inoltre, sui cosiddetti alberi ornamentali sarebbe opportuno intervenire il meno possibile per favorire la stabilità dei microambienti naturali a essi correlati: «Alberi significa anche terra, aiuole con flora e fauna diverse dalla flora e dalla fauna della chioma; significa maggiore varietà biologica di specie: insetti delle famiglie più varie, microorganismi, uccelli, tutti con una loro nicchia ecologica; con essi l’ambiente urbano è un po’ più naturale e vivibile. Ridurre la massa arborea e fogliare significa ridurre anche la varietà di questi bellissimi e coloratissimi abitanti».

WP_20160216_21_39_00_Pro[1]Ci sarebbero alcuni casi specifici in cui potare gli alberi dei viali in città, e cioè: se ci sono pericoli evidenti di staticità dell’albero; in caso di infezioni acclarate ed evidenti di rami (e si tagliano solo i rami interessati); in caso di rami secchi o pericolanti (si tagliano solo questi); se i rami intralciano il traffico o il passaggio di veicoli o se creano problemi per l’uso e la staticità di abitazioni o edifici.

«La potatura periodica indiscriminata non selettiva di tutti i tigli è inutile ed è un danno per le piante e per i cittadini, che nel tempo si somma ai danni delle precedenti potature; le potature ingiustificate rendono inoltre più vulnerabile la pianta nei confronti di agenti patogeni proprio nei punti in cui è eseguito il taglio e accorcia il suo ciclo vitale».

Sarebbero tante e tutte importanti le funzioni messe a rischio ogniqualvolta si proceda con una potatura radicale come quella in corso, poiché una buona chioma protegge dalla calura estiva sia in maniera diretta, facendo ombra con le foglie che si dispongono al sole per prendere la luce che dà loro nutrimento, sia indirettamente grazie all’evapotraspirazione che contribuisce ad abbassare la temperatura circostante. «Tagliare tutti quei rami, oltre a provocare ferite da cui originano carie, fa mancare il contributo di milioni di foglie al microclima».

tigli viale lilla potatura francavilla 1Ma quelle chiome assolvono anche altri compiti: filtrano e trattengono le emissioni nocive, le polveri e i gas di scarico che tendono a disperdersi e a raggiungere le abitazioni circostanti; fungono da barriera per il vento; contribuiscono, in ragione della loro massa ed estensione, ad assorbire Co2 (anidride carbonica), il gas derivato da tutti i processi di combustione connessi alle attività umane (trasporti, riscaldamento, ecc.); costituiscono una barriera a sia visiva che acustica per i residenti; ospitano molte specie animali, soprattutto, durante la fioritura, utilissime per l’impollinazione delle piante da fiore (come alberi da frutto e ortaggi).

«Tutti questi vantaggi – precisa Nacci – sono direttamente proporzionali alle dimensioni degli alberi e della loro chioma (rami, foglie e fiori)».

Si può ancora salvare il lato destro (osservando dalla stazione verso via Roma)
Si può ancora salvare il lato destro (osservando dalla stazione verso via Roma)

Al di là di questo, potature drastiche finiscono per far ammalare anche irreparabilmente gli stessi tigli: «Tutte le carie oggi presenti su quegli alberi hanno avuto origine da tagli precedenti; infatti dai monconi residui di potatura è iniziato il processo di dissoluzione del legno, che in diversi casi si è approfondito e ha scavato il tronco: se quei tagli non fossero stati eseguiti, dato che i rami e le branche non erano né malati né pericolanti né ingombranti, a quest’ora non avremmo tutti quei buchi sulle piante».

«Vi assicuro – aggiunge l’esponente dell’organizzazione ambientalista – che a distanza di circa 20 anni i pochi polloni spuntati intorno ai cercini di cicatrizzazione dei rami tagliati non danno neanche la decima parte del manto fogliare precedente e intorno alle branche maggiori non è nato alcun pollone…»

«Un’amministrazione evoluta non può lasciare il campo del verde urbano – conclude Nacci – a chi continua a sostenere che le potature sarebbero per gli alberi come la barba e i capelli per gli umani».

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