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Ciracì (CoR) al rientro da Taiwan: «Un grande popolo e un’economia in crescita: facilitare import-export»

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Laurea honoris causa per il capo delegazioni On. Cicchitto (primo a destra). Il primo a sinistra è l’On. Ciracì

Si riceve e pubblica:

«È stato un onore aver partecipato alla discussione di problematiche quali il divieto d’importazione del prosciutto italiano a causa della “bluetongue” (febbre catarrale dei piccoli ruminanti) e aver gettato le basi per una più massiccia esportazione dei nostri vini, anche grazie alla presenza della metropoli di Taipei al prossimo Vinitaly dal 10 al 15 aprile 2016».

Lo dichiara l’On. Nicola Ciracì (CoR – Conservatori e Riformisti) al rientro dalla missione del Gruppo interparlamentare di amicizia, guidato dal presidente della Commissione Esteri della Camera On. Fabrizio Cicchitto, nella Repubblica di Cina – Taiwan.

Taiwan è al 18° posto tra i principali partner commerciali dell’Italia e i suoi investimenti nel nostro Paese sono, negli ultimi anni, in costante crescita.

«Oltre ad aver conosciuto un grande popolo e una cultura antichissima – dichiara il deputato di CoR – sono orgoglioso di aver incontrato il presidente della Repubblica Ying jeou, il ministro degli Esteri Chen jam e altre importanti autorità di quei luoghi, a testimonianza dell’alta considerazione che si nutre nei confronti delle istituzioni italiane».

Non a caso, il capo delegazione, On. Cicchitto, è stato insignito di una laurea honoris causa in Legge dovuta all’impegno da lui profuso nella direzione del consolidamento e dell’intensificazione dei rapporti di amicizia ed economico-finanziari tra i due Paesi. Dal primo gennaio di quest’anno, ad esempio, è stata in quest’ottica abolita la doppia tassazione nelle relazioni tra l’Italia e la Repubblica di Cina, un risultato molto importante per imprese e consumatori italiani e diretta conseguenza del lavoro sinergico delle Camere, del Ministero degli Esteri e delle Autorità taiwanesi.

L’abolizione della doppia tassazione comporterà un notevole incremento degli interscambi Italia-Taiwan, il cui ammontare è oggi stimato intorno ai quattro miliardi di euro, consentendo alle nostre imprese di concorrere alla pari con i loro principali competitor. La doppia tassazione era, infatti, stata in precedenza già eliminata dai più importanti Paesi dell’Unione europea. Taiwan ha nell’ultimo quinquennio investito in Italia in settori-chiave quali meccanica, domotica e alberghiero, acquisendo e rilanciando sia in termini di innovazione che di fatturato e – non secondariamente – di occupazione, numerose aziende in difficoltà.

«La nuova sfida – assicura Ciracì – è oggi rappresentata dall’agroalimentare: Taiwan è molto interessato ai nostri prodotti tipici, in primis al vino, ed è per questo che personalmente mi sono interessato a ché, in occasione del prossimo Vinitaly, domanda e offerta possano finalmente incontrarsi».

«Sotto questo aspetto – aggiunge – siamo n po’ in ritardo, ma ancora in tempo per recuperare il terreno perduto: da parlamentare, e per giunta da parlamentare pugliese, dico che è paradossale che oggigiorno nella Repubblica di Cina siano importati perlopiù prodotti enologici cileni o bulgari e, in misura di gran lunga inferiore, i nostri».

Al fine di discutere di queste e di altre tematiche ancora, nei prossimi giorni il Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan incontrerà il Sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali Giuseppe Castiglione.

 

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