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Mab: «Una regia occulta pro-Arneo, ma ecco cosa fare: è l’unica soluzione possibile»

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Un angolo di osservazione sì critico, ma in questo caso originale, quello dal quale il sindacato Mab Movimento autonomo di base) – Nuova cittadinanza interpreta la questione Arneo, proponendo peraltro una soluzione altrettanto alternativa. L’unica soluzione, secondo il coordinatore Antonio De Franco, sarebbe quella di divincolarsi dalle spire del consorzio per il futuro, così evitando anche di pagare quanto richiesto per il presente a titolo di acconto. Qualunque tipo di ricorso proposto finora non farebbe che gettare fumo negli occhi dei contribuenti e, dietro una presunta regia occulta, favorire proprio l’Arneo. Ma nel dettaglio ecco qui di seguito la proposta del Mab:

Si moltiplicano i sedicenti difensori dei cittadini che, per andare contro le indebite pretese dell’Arneo, consigliano di fare perizie, istanze, autotutele e ricorsi. In realtà, questo contenzioso, lungi dal contrastare le arbitrarie pretese dell’ente di bonifica, le legittima e favorisce l’Arneo, col rischio che i suoi addebiti diventino definitivi.

Non è difficile ipotizzare, anzi se ne individuano i lineamenti, che vi sia una vera e propria regia occulta di una rete messa in atto da un gruppo di persone collegate alla burocrazia sindacale e regionale per proteggere l’Arneo.

Antonio De Franco
Antonio De Franco

Lo scopo evidente e chiaro di questa azione del “lupo” Arneo che si traveste da nonnina-amorevole-difensore dei cittadini, è quella di mettere la paglia avanti ai cittadini per portarli, come quadrupedi che non vedono oltre il proprio muso, dove vogliono Lorsignori: cioè tenere lontani i cittadini dal richiedere e reclamare ciò che è veramente necessario fare per annullare le pretese dell’Arneo e i suoi piani.

Ebbene, l’Arneo o chi per lui, il contenzioso l’ha già bell’e vinto e i Giudici daranno torto a chi si opporrà. Perché? E’ Presto detto. Scopriamole queste carte, una volta per tutte: perché l’Arneo, che non ha operato più sin dal 2003 ad oggi, sta addebitando i contributi in base al beneficio provvisorio a titolo di acconto, per opere e manutenzioni a farsi, per cui l’assenza di beneficio non comporta l’annullamento degli avvisi di pagamento. L’Arneo dinanzi ai Giudici si impegnerà a fare le manutenzioni nei prossimi anni con i soldi che, a titolo di acconto, sta pretendendo; e i giudici non potranno, legge alla mano, che dargli ragione.

Ma allora qual è la cosa da fare? Qual è la richiesta di cui l’Arneo e i suoi amici “mascherati” hanno paura che si sappia e per cui hanno messo in piedi la distrazione di massa dei ricorsi? 

Eccola: il Comune deve affermare, con delibera di giunta o di consiglio comunale, di voler svolgere in proprio la difesa del suolo nel territorio di sua competenza e di non aver bisogno del consorzio di bonifica quale concessionario per la manutenzione del suo territorio.

In tal modo l’Arneo, non potendo operare in futuro, è costretto ad annullare gli avvisi che ha inviato poiché il beneficio provvisorio non potrà mai diventare definitivo (non potendo svolgere alcuna attività) e allo stesso momento la Regione Puglia è costretta ai sensi del comma 5 dell’art. 13 della L.R. 4/2012 sulla bonifica a dover rifare il piano di bonifica e di contribuenza.

Insomma, quello che temono gli amici dell’Arneo è la titolarità delle competenze da parte del Comune: e allora chiediamo ai nostri Comuni di farne buon uso. Il resto, l’annullamento degli avvisi, verrà da sé, ovviamente se nel frattempo non avremo pagato!

 

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