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Studenti a lezione di ospitalità “sul campo” e di convivenza presso lo Sprar “Farah”

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Studenti e migranti assieme per una bella giornata all’insegna della conoscenza reciproca più che di quel sostantivo un po’ algido che suona “integrazione”. Questa l’idea di fondo sottesa all’iniziativa tenutasi ieri presso lo Sprar Farah di Latiano – gestito dalla cooperativa sociale “Il Melograno” – in collaborazione con le comunità per minori “Verso il Sole” e “Le Comete” e con il patrocinio del Comune. Gli studenti e le studentesse del liceo socio-psico-pedagogico “Ettore Palumbo” sono stati accolti proprio nella locale casa dell’accoglienza. Non gli operatori che, come spesso accade, hanno fatto visita alla scuola ma, per una volta, la scuola che si è recata sul campo, per guardare coi propri occhi cos’è che succede, chi sono, cosa fanno, come vivono e cosa sognano quei ragazzi giunti da così lontano alla ricerca di un futuro migliore.

Un’iniziativa nata dall’idea di realizzare qualcosa di diverso e di più concreto per celebrare anche a queste latitudini la Settimana contro il razzismo, ma che di qui in avanti potrebbe essere suscettibile di repliche e di uno scambio formativo-culturale tra lo Sprar e lo stesso istituto d’istruzione. I ragazzi del “Palumbo” hanno infatti manifestato l’intenzione di svolgere proprio presso lo Sprar i tirocini curriculari nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Ad accoglierli a braccia aperte troverebbero sia il responsabile Valentino Ligorio, primo promotore dell’incontro di ieri, e gli altri operatori del centro, che oggi ospita ne cinque, ma che ha una capienza di massimo nove persone.

10363832_10207735194291852_7669498947942292614_nDi cosa sia uno Sprar e degli aspetti giuridici legati in genere ai diritti civili e all’accoglienza ha parlato l’avvocato Nicola Lonoce, cultore della materia oltre che responsabile dell’informativa legale di questa e delle altre strutture sotto l’egida del Consorzio Nuvola dislocate sul territorio. A lui, tanto per fare un esempio, è spettato l’arduo compito di spiegare alla studentesca le differenze tra migrante, rifugiato, richiedente asilo e profugo. Ma, a suo stesso dire, i discenti hanno dimostrato di aver appreso subito i concetti e di essersi persino appassionati all’argomento, a maggior ragione dopo aver appurato che gli ospiti dello Sprar altro non sono che ragazzi come tutti, con l’unica peculiarità di provenire da Paesi e realtà politico-ambientali molto più complesse.

«Con Valentino Ligorio – spiega Mariaconcetta Milone, vicesindaco con delega alle Politiche sociali del Comune di Latiano – abbiamo pensato di non realizzare in quest’occasione il solito convegno o la solita manifestazione per le vie della città, così è venuta fuori l’idea di un incontro presso lo Sprar, di un’esperienza sul campo grazie alla quale studenti e ospiti della struttura potessero realmente socializzare e conoscersi: ci è sembrato il modo migliore e soprattutto più spontaneo perché potessero essere abbattuti quei muri e quei residui di diffidenza che purtroppo caratterizzano ancora una discreta parte delle nostre comunità».

Soddisfatta anche Irene Milone, presidente del Consorzio Nuvola, punto di riferimento indiscusso nella rete locale dell’accoglienza: «Credo che giornate come questa – dichiara – possano davvero far ben sperare per un futuro senza barriere mentali, anche perché noi da anni ci adoperiamo in questa direzione. Siamo orgogliosi del fatto – aggiunge – che il seme dell’ospitalità e della convivenza con persone che provengono da Paesi lontani e situazioni al limite stia attecchendo anche qui da noi».

Il Consorzio è presente non solo a Latiano, dove la coop “Il Melograno” gestisce lo Sprar “Farah, ma anche a Francavilla Fontana, con lo Sprar “Baiti” (capacità massima 33 persone), a Torre Santa Susanna, dove sono presenti due case d’accoglienza, una delle quali per minori, gestite dalle coop “Il Melograno” e “Alveando” per una capacità massima di 21 persone, e a Oria con “In Cerchio”.

Il fatto che proprio ieri, nel giorno dei tragici attentati di matrice terroristica a Bruxelles, nel cuore d’Europa, a Latiano si sia parlato di accoglienza è stata una pura coincidenza. Ma, in queste ore nelle quali monta sempre più l’odio nei confronti del “diverso”, si è in fondo trattato di una coincidenza più che mai opportuna. Di sicuro quegli studenti e quelle studentesse ospiti per un giorno dello Sprar saranno d’ora in poi in grado di distinguere non solo tra un migrante e un richiedente asilo, ma anche tra un terrorista e una persona che come unica sua “colpa” ha quella di essere nata, probabilmente nel momento sbagliato, semplicemente da un’altra parte a questo mondo. Dopo ieri, quei ragazzi e quelle ragazze potrebbero essere in grado, insomma, di non seguire la moda populistica del momento e, in definitiva, di non fare di tutta l’erba un fascio.

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