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Iaia (Fdi-An): «Sugli immobili comunali concordo con il Prc, sì al “fascicolo del fabbricato”»

Si riceve e pubblica:

Michele Iaia
Michele Iaia

Non posso che registrare positivamente l’interesse mostrato dal Partito della Rifondazione Comunista rispetto al serio problema del censimento del patrimonio comunale, dopo un periodo di assoluto silenzio, lungo circa un anno, da parte dell’amministrazione e delle istituzioni.

Nel febbraio 2015 a nome di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale indirizzavo al Sindaco, all’Assessore ai Lavori Pubblici, al Presidente del Consiglio Comunale ed ai capigruppo consiliari una nota con cui si chiedeva una discussione finalizzata alla istituzione anche nel Comune di Francavilla Fontana del cosiddetto “Fascicolo del Fabbricato”.

Tanto in ragione del fatto che un’amministrazione comunale è chiamata oggi a svolgere le proprie funzioni con rigida attenzione alla tutela delle risorse, alla sicurezza, alla ottimizzazione dell’esistente ed alla programmazione degli impieghi futuri. Per tali ragioni non è del tutto esaustiva una mera attività di compilazione, ma è necessario avere un quadro della situazione il più possibile aggiornato in tempo reale.

In Italia si discute in maniera sempre più stringente sulla opportunità di introdurre uno strumento di monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio edilizio finalizzato ad individuare le eventuali situazioni di rischio ed a programmare nel tempo e per tempo gli interventi di manutenzione. Il tutto nell’ottica di mettere a punto un unico documento a valore certificativo, contenente tutte le informazioni urbanistiche, edilizie, amministrative, fiscali e catastali. Tale tipo di indagine rappresenta un formidabile mezzo di prevenzione.

Al di là delle specifiche vicende legate alla legislazione regionale sul tema, rispetto alle quali non entro nel merito, i Comuni hanno compiti importanti di indagine volti alla identificazione degli immobili a rischio. Senza aggravare ed onerare ulteriormente i privati, tale opportunità andrebbe colta per i beni pubblici comunali, attraverso un’analisi attenta e rigorosa sullo stato conservativo e statico di tutti gli edifici dell’indicato genere (aventi più o meno un’età media di cinquanta – sessanta anni) e di tutti quelli che, pur non essendo di proprietà comunale, sono utilizzati per lo svolgimento di attività pubbliche. L’esame del patrimonio immobiliare in questione consente l’acquisizione di informazioni tecniche, amministrativo – gestionali e storico – artistiche. Questi dati, istituzionalmente raccolti, formano il “fascicolo del fabbricato”, una sorta di carta di identità storica dell’immobile, utile per programmare le verifiche periodiche delle strutture, degli impianti e per il controllo della salubrità e della funzionalità degli edifici.

Le informazioni tecniche permettono la localizzazione territoriale dei beni e la loro identificazione catastale completa. La conoscenza tecnica dell’immobile richiede inoltre l’analisi urbanistica ed il giusto inquadramento dei suoi possibili usi sempre in coerenza con lo strumento urbanistico. E ciò porrebbe l’ente finalmente libero da polemiche circa i criteri e le modalità di assegnazione e/o concessione a soggetti privati di locali comunali di qualsivoglia genere e per qualsiasi finalità.

Le informazioni amministrativo – gestionali sono invece indispensabili ad ottimizzare, anche sotto il profilo economico, l’uso dei beni del Comune o in uso al Comune, mentre le informazioni storico – artistiche consentono di delineare le procedure di dismissione eventuale dei beni e, per gli immobili più recenti, i dati relativi all’epoca di costruzione possono rivestire carattere di informazione aggiuntiva.

Ulteriore dato da non sottovalutare è rappresentato dalla certificazione impiantistica, da quella energetica, dall’agibilità, dai vincoli urbanistici e dall’elenco degli interventi di manutenzione avvenuti in un lasso di tempo da determinare in maniera opportuna in base alle esigenze. Qualunque bene durevole è dotato giustamente di libretto informativo strutturale per l’uso e per la manutenzione. Tanto purtroppo non accade nella gestione di un fabbricato, atteso che, di fatto, nulla si sa sullo stato di un edificio dalla data di rilascio del certificato di agibilità in poi.

Da ciò deriva una cattiva programmazione delle periodiche verifiche sull’uso e sulla conservazione del fabbricato, con particolare riferimento alle strutture ed alla impiantistica. Si ritiene opportuno, sul punto, istituire non solo il “fascicolo del fabbricato”, ma anche un programma di aggiornamento almeno triennale. Tanto considerando che il territorio di Francavilla Fontana rientra in una zona scarsamente sismica (zona 4).

Un attento monitoraggio dei beni pubblici risulta utile alla collettività nel suo insieme, ai singoli cittadini, alla Pubblica Amministrazione, a coloro i quali operano nelle strutture, ai fruitori delle stesse; esso garantisce anche la tutela del valore nel tempo e la giusta conservazione. Ancora, il “fascicolo del fabbricato” facilita il lavoro dell’amministrazione, la quale potrà consultare una ricca banca dati informatica ogni qualvolta vorrà conoscere lo stato di salute di un edificio. L’obiettivo è ovviamente quello di scongiurare situazioni di pericolo attraverso una manutenzione programmata di tutto quanto compone un edificio. Tale strumento di analisi e di indagine potrà agevolmente essere messo a punto dai preposti uffici comunali, all’interno dei quali vi sono ottime professionalità, senza dunque determinare costi ulteriori per la Pubblica Amministrazione.

Ed inoltre i diversi episodi, anche gravi, di danni agli impianti sottotraccia, rappresentano, in tutta la loro gravità, la necessità di dotare l’ente di una mappatura informatizzata e vettorializzata (con possibilità di costante ed istantaneo aggiornamento) di ogni conduttura, linea di passaggio e di trasmissione interrate lungo le vie cittadine.

A partire da giugno 2015 l’argomento approdò anche nella Commissione Lavori Pubblici e l’U.T.C. – Settore Lavori Pubblici – approntò anche uno schema di “fascicolo del fabbricato”, da discutere ed approvare in Consiglio Comunale, organo preposto ad incaricare l’ufficio nella successiva attività di analisi e censimento di ciascun immobile.

Nonostante una sostanziale adesione delle varie forze politiche non se ne fece niente e sarebbe interessante sapere e capire il motivo, atteso che oggi, senza “camminate a passo di gambero”, la città avrebbe uno strumento decisivo per vincere la lotta alla incuria, alla cattiva manutenzione ed agli sprechi, ottimizzando l’uso degli edifici appartenenti al patrimonio comunale.

Si tratta dunque di “ripescare” da qualche cassetto quello schema di “fascicolo del fabbricato”, chissà perché dimenticato, e farlo votare dal Consiglio Comunale, se davvero esiste una concreta volontà in tal senso dell’amministrazione e delle varie forze politiche.

Avv. Michele Iaia

Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale Francavilla Fontana

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