Si nascondeva in Spagna il 39enne Fabrizio Russo, residente a Oria, e affiliato alla cosiddetta frangia mesagnese della Sacra corona unita. La Policia de la Generalidad-Mozos de Escuadra l’ha rintracciato a Barcellona dietro indicazione dei carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi. Russo era latitante dal 17 aprile 2015 dopo essersi sottratto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura nei confronti di sei persone indagate, accusate a vario titolo di estorsione, detenzione, cessione in concorso di sostanze stupefacenti e induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità giudiziaria. Quel giorno, alle prime luci del mattino, scattò l’operazione “Man in Black” (uno degli arrestati, indicato a capo del gruppo, era indicato nella rubrica di un complice come “Uomo Nero”). Le indagini erano state condotte da gennaio 2012 a ottobre 2013 dal Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana e dalla stazione di Oria mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento ma anche mediante intercettazioni telefoniche, ambientali e video-ambientali. All’origine delle investigazioni, la denuncia di un imprenditore che aveva ricevuto una richiesta estorsiva da tre degli indagati. Successivamente è poi emerso che gli stessi, insieme con gli altri, avevano messo in piedi un’articolata rete di vendita al dettaglio cocaina, eroina, hascisc e marijuana in quel di Oria e dei comuni limitrofi. Uno dei presunti estorsori nell’ottobre 2013 aveva minacciato l’imprenditore affinché rendesse false dichiarazioni all’Autorità giudiziaria proprio in relazione a quella richiesta estorsione, cui ne seguì immediatamente un’altra relativa a un cantiere aperto di recente dall’impresa della vittima. Il 28 aprile 2015 furono arrestati a Oria:
- MAZZUTI Roberto, classe 1976;
- VITALE Alex, classe 1987;
- LAMARMORA Cosimo, classe 1980;
- SACCOMANNO Cosimo, classe 1969;
- SUMMA Andrea, classe 1987, sottoposto agli arresti domiciliari,
RUSSO Fabrizio è in attesa dell’estradizione in Italia.
Le indagini consentirono di:
- delineare un quadro probatorio completo in merito agli episodi estorsivi;
- individuare tutta la rete di cessione dello stupefacente, composta dai destinatari della misura;
- arrestare due persone coinvolte nella violazione della normativa sugli stupefacenti (per i quali si è proceduto con separati procedimenti penali);
- sequestrare 1,2 chili di eroina, 1,210 chili di marijuana, 130 grammi di cocaina e quantità inferiori di altro stupefacente.