L’Unione Europea può obbligare gli Stati membri ad abbattere tutte le piante potenzialmente infette, quindi anche quelle sane che si trovino in prossimità di quelle malate. Così ha deciso la Corte di Giustizia Ue, che si è ispirata a un principio di precauzione fondato sui dati in possesso della Commissione e ha definito la misura proporzionata all’obiettivo primario di protezione fitosanitaria. La decisione dell’organo esecutivo comunitario che, nei mesi scorsi, ha imposto l’obbligo di eliminare fisicamente gli ulivi contagiati dal batterio-killer della Xylella e quelli che sorgono nel raggio di 100 metri di distanza da essi, anche se nel frattempo non era stata dimostrata l’esistenza di un nesso causale tra la presenza dello stesso batterio e il disseccamento rapido degli alberi. Una decisione che ha scatenato un putiferio sociale e giudiziario, oltre che una delicata inchiesta. Non importa che non siano a suo tempo stati predisposti degli indennizzi per i proprietari dei fondi agricoli. Al momento, scrivono i giudici europei, non esiste peraltro un trattamento alternativo all’abbattimento la cui efficacia sia scientificamente dimostrata, sebbene la Commissione – nel caso di nuove e attendibili evidenze tecniche – dovrebbe modificare le sue disposizioni. Intanto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha convocato una task force per discutere degli studi sul CodiRo – complesso disseccamento rapido dell’olivo – per il prossimo 14 giugno. Successivamente, è in programma un incontro con la Procura di Lecce e il ministro dell’Agricoltura. Ancora dopo, sarà la volta delle autorità europee.
Pranzo domenicale con pistola e sparo: gli indagati ora sono tre, anche il ferito
Salgono a tre gli indagati per quel pranzo che intorno alle 16.30 dello scorso 29 settembre è sfociato nel sangue in vico Caroli, a Francavilla