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Studentessa rispedita a casa dopo la seconda prova della maturità: mancava un documento

liceo classico lilla francavilla fontana 3

Una studentessa presentatasi per sostenere l’esame di Stato presso il Classico “Vincenzo Lilla” è stata nei giorni scorsi rispedita a casa poiché – a quanto si apprende – il suo fascicolo scolastico non era del tutto in regola, in quanto carente di un documento fondamentale per l’ammissione alle prove finali. La ragazza, che fino a un certo punto dell’anno aveva frequentato l’istituto salvo poi ritirarsi per questioni personali, aveva chiesto di essere ammessa da privatista. Cosa che, di fatto, era accaduta.

Ha svolto insieme con i suoi ex compagni la prima prova (il tema d’Italiano) e la seconda (versione di Greco), ma l’inghippo è sorto successivamente, quando si è trattato di affrontare il terzo ostacolo prima degli orali. Il presidente della commissione, nell’analizzare l’incartamento, si è accorto che qualcosa non quadrava, anzi: che qualcosa proprio mancava. Il Consiglio d’istituto avrebbe, cioè, dovuto riunirsi per testare la preparazione della candidata e, successivamente, rilasciarle il nulla-osta.

Di fronte a questa situazione, il commissario non ha potuto fare altro che comunicare la sua “scoperta” agli uffici scolastici provinciale e regionale e, suo malgrado, alla diretta interessata. Quest’ultima non ha, comprensibilmente, preso tanto bene la notizia, tutt’altro. Idem per i genitori, che si sono rivolti allo studio legale associato “Lonoce, Calò & Attanasi” al fine di fare chiarezza sull’accaduto. Contattati, gli avvocati hanno confermato di essere stati interessati della questione e di essersi messi subito al lavoro per affrontare un caso più unico che raro, ma non si sono sbilanciati più di tanto:

«L’alunna (…) si è affidata al nostro studio al fine di verificare, previo accesso a tutti gli atti della procedura, la legittimità dell’operato dell’istituto scolastico ed eventuali responsabilità».

Il rischio, per la studentessa, è quello di perdere un anno fondamentale della propria carriera scolastica e della propria stessa vita, dovendo rimandare l’eventuale iscrizione all’università. Un pericolo che si farà in modo di scongiurare anche alla luce del fatto che la ragazza ha già sostenuto le prime due prove a carattere nazionale. La strada sarà più lunga e tortuosa del previsto, ma potrebbe ora essere un giudice – nella fattispecie il Tar – a pronunciarsi nel merito e a disporre d’urgenza che l’alunna sostenga a parte, comunque entro questo ciclo della maturità, terza prova e orale.

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