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Gli italiani e la tecnologia: tra passione, dipendenza e timori

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L’evoluzione del rapporto degli italiani con la tecnologia tra passione, dipendenza e timori

Lo stile di vita degli italiani è senza dubbio cambiato molto rapidamente nel corso degli ultimi anni.

In primis, la grande crisi economica che ha interessato la prima metà di questo decennio ha inciso profondamente sulla società, diffondendo un clima di instabilità ed incertezza nei confronti del futuro che ha influenzato soprattutto i giovani provocando fenomeni come la decisa flessione del numero degli iscritti nelle università e l’aumento esponenziale delle partenze verso l’estero, alla ricerca di migliori condizioni lavorative.

Se è evidente che i profondi mutamenti dello scenario politico ed economico abbiano modificato tanti aspetti della vita dei cittadini italiani, va detto che buona parte delle trasformazioni sociali osservate sono invece da ricondursi alla rapida evoluzione delle tecnologie di comunicazione che ha caratterizzato questi ultimi anni.

In particolare, il boom dei dispositivi mobile capaci di connettersi ad internet e la presenza sempre più capillare delle possibilità offerte dal web nella vita di tutti i giorni rappresentano eventi sviluppatisi gradualmente, ma che hanno introdotto comportamenti e modalità di interazioni tra gli individui del tutto inediti, dando anche un nuovo impulso alle attività produttive, tanto da portare ad includere questi eventi nella cosiddetta “terza rivoluzione industriale”.

Smartphone e tablet, i pratici dispositivi portatili che nella pratica permettono di avere sempre con sé dei piccoli computer, hanno reso sempre più semplice e rapido comunicare anche con persone localizzate dall’altra parte del mondo, grazie alle applicazioni di messaggistica o alle telefonate che sfruttano la tecnologia VoIP.

Come tutti sanno, le novità non hanno riguardato solo un cambiamento nel modo di comunicare: oggi, con pochi, semplici tocchi sullo schermo touch del proprio cellulare è possibile effettuare acquisti online, ricevere indicazioni stradali, prenotare un tavolo in un ristorante scegliendo in base alle recensioni della clientela e, in generale, accedere all’infinità di informazioni e di servizi messi a disposizione dal web.

Parallelamente alla diffusione di queste tecnologie nella vita di giovani e meno giovani, hanno cominciato a manifestarsi nuovi fenomeni, come un mutamento nelle modalità di acquisizione delle notizie, sempre più spesso veicolate proprio dalla rete e dal tam tam sui social network, e la nascita di nuove professioni, come quelle legate al web marketing orientato ai dispositivi mobile, allo sviluppo delle applicazioni per questi device, fino ad arrivare alla nascita di portali e-commerce che permettono di lavorare come rivenditori Samsung, (una delle case di produzione di smartphone e tablet più rinomata al mondo) cavalcando il successo crescente di questi strumenti.

Molte delle novità introdotte con la diffusione di questi strumenti hanno contribuito a migliorare la vita degli italiani, semplificando o rendendo più rapide tante piccole attività svolte nella vita di tutti i giorni, tuttavia, il fronte delle persone che vivono con preoccupazione la presenza sempre maggiore della tecnologia nella quotidianità è in continua crescita: una recente indagine condotta da PHD Italia e Ciaopeople Media Group ha evidenziato la contraddittorietà del rapporto degli italiani con le moderne tecnologie. Da un lato, molte persone vivono un rapporto quasi ossessivo con il loro smartphone e, stando alle loro dichiarazioni, difficilmente riuscirebbero a immaginare la propria vita senza questi strumenti. Dall’altro però, molti esprimono preoccupazione per il modo in cui smartphone, social network e web stanno modificando i meccanismi delle relazioni sociali, senza considerare tutte le problematiche relative ai rischi per la propria privacy o per importanti dati personali, come quelli

relativi a conti bancari e carte di credito, costantemente esposti al pericolo di furto a causa di un uso ingenuo dei pagamenti online.

Se è vero che la passione per la tecnologia e per gli smartphone contagia sempre più persone, spingendole a desiderare di possedere sempre l’ultimo top di gamma sviluppato dai grandi nomi del settore, va anche detto che diversi sondaggi dimostrano come il rapporto con questi strumenti, in alcuni casi, possa evolversi in comportamenti al limite del patologico che, invece di migliorare la qualità della vita, rischiano di ridurla drasticamente.

A questo proposito, è interessante citare quanto emerso nel corso dell’indagine, già citata in precedenza, intitolata “Disconnect to Riconnect”, che ha cercato di fare luce sul modo in cui gli italiani percepiscono il proprio rapporto con la tecnologia.

Ben il 45% dei soggetti coinvolti nello studio ha ammesso di soffrire della cosiddetta “checking habit”, ovvero l’abitudine di consultare continuamente lo smartphone per verificare le eventuali nuove notifiche. Questo comportamento, che a volte può assumere i tratti di un vero e proprio disturbo compulsivo, spesso rappresenta anche la prima azione compiuta al risveglio e l’ultima prima di mettersi al letto. In particolare, il buongiorno e la buonanotte a base di notifiche ed email rappresenterebbe la norma per il 75% dei ragazzi con età compresa tra i 18 e i 24 anni.

Parallelamente, risultano essere in aumento anche i casi di dipendenza da smartphone: sempre facendo riferimento ai dati raccolti nel corso dello studio, quasi il 30% dei soggetti coinvolti avrebbe affermato di non poter resistere per più di qualche ora senza potersi connettere.

Per il 47% del campione, addirittura, la presenza del wi-fi in stanza rappresenterebbe un fattore chiave per la scelta della struttura alberghiera in cui trascorrere una vacanza.

Gli italiani sembrano però essere sempre più consapevoli dei problemi che possono derivare da un uso sconsiderato del web e dei dispositivi mobile: il 70% degli intervistati nel corso dello studio ha dichiarato di essere consapevole dei pericoli per la propria privacy corsi durante la navigazione e con l’utilizzo dei social network, mentre il 64% si è detto convinto che gli smartphone possano rivelarsi strumenti utili e positivi solo quando utilizzati con moderazione.

Mentre il 41% degli intervistati si è detto convinto dei benefici che possono derivare da un breve periodo di completa disintossicazione della tecnologia, il 59% ha ammesso di temere che negli anni a venire i rapporti umani siano destinati a diventare sempre più freddi e sporadici.

Come sempre, la soluzione sta nel trovare il giusto equilibrio, stabilendo orari, luoghi o situazioni, nelle quali la distrazione rappresentata dallo smartphone non sia ammessa, così da recuperare un rapporto sano e diretto con il prossimo e, in generale, con la propria vita.

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