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Torneo dei Rioni, gli sbandieratori di San Basilio e San Domenico danno forfait

san basilio piramide 1
La celebre “piramide” del San Basilio

Se non cambierà qualcosa di qui ai prossimi 15 giorni, l’edizione ordinaria del 50° Corteo-Torneo dei Rioni di Oria potrebbe essere ricordata come quella delle polemiche. Nuove tensioni, ieri sera, tra Pro Loco e San Basilio, ma anche con il San Domenico di Guzman. Si parla di gruppi sbandieratori e musici che si sono chiamati fuori dalla manifestazione perché assolutamente in disaccordo con gli organizzatori sui modi della sfilata.

Una "piramide" storica
Una “piramide” storica

In particolare, San Basilio e San Domenico rivendicano autonomia per quanto concerne gli spettacoli durante il corteo storico, nel senso che intenderebbero portare in strada non solo il classico sbandieramento, ma anche le esibizioni acrobatiche che li hanno sempre contraddistinti rispetto agli altri gruppi (Lama e Città di Oria) i quali, invece, saranno normalmente della partita. I basiliani, insomma, proprio non vogliono saperne di rinunciare alla loro celeberrima “piramide” (vedi foto) e d’incamminarsi, compatti, in un unico gruppo comprendente tutti gli uomini (e le donne) con bandiera. Si tratterebbe di salvaguardare quella che è la propria identità – fanno sapere i gialloneri – per giunta nell’anno in cui festeggeranno il loro trentennale (celebrazioni in programma il 27 agosto in piazza Lorch).

Sembra, infatti, che la Pro Loco intenda non concedere pause lunghe durante il percorso nelle strade della città per non “spezzare” il corteo storico. Condizioni – gruppo unico e spettacolo contenuto – che hanno trovato d’accordo Lama e Città di Oria, ma niente affatto, appunto, San Basilio e San Domenico: «Noi – spiegano dal San Basilio – eravamo pronti a mettere per iscritto che avremmo fatto solo esibizioni senza fermate, dato che abbiamo già dimostrato a maggio (nell’edizione straordinaria del cinquantenario) che, pur avendo fatto un bel po’ di “piramidi”, il corteo è comunque andato avanti senza spezzarsi: e, allora, rispettiamo le decisioni della Pro Loco e della direzione artistica del corteo, che cura l’immagine dello stesso, ma qui si tratta anche di curare immagine e identità del nostro gruppo, che ha sempre messo in cima al resto lo spettacolo in favore del pubblico».

«Ci spiace – concludono – ma non ce la sentiamo di andare contro il nostro DNA e contro il nostro stesso motto “Semper volat” che dice tutto: le nostre bandiere non sanno star ferme e mai da nessuna parte, nelle nostre 60 “uscite” all’anno, qualcuno ci ha chiesto di fare cose diverse da quelle che ci riescono meglio…».

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