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Il vicesindaco di Erchie: «Confermo i disagi per i genitori, ma non mi sono mai rivolta male»

Chiara Saracino con Giuseppe Margheriti
Chiara Saracino con Giuseppe Margheriti
Il post con la segnalazione da parte di un cittadino che ha preferito restare anonimo
Il post con la segnalazione da parte di un cittadino che ha preferito restare anonimo

Dopo la segnalazione/denuncia da parte di un nostro lettore riguardo i disagi patiti dai genitori il primo giorno di scuola a causa della pioggia e delle transenne poste a protezione dell’ingresso della “Giovanni Pascoli” – dove da quest’anno si sono trasferite anche le quarte e le quinte classi delle elementari – il vicesindaco di Erchie, Chiara Saracino, precisa di non essersi mai rivolta in malo modo ai cittadini, ma allo stesso tempo conferma che il disagio c’è stato. L’origine è da individuare nella decisione, da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Margheriti, di limitare il transito delle auto nelle immediate vicinanze degli edifici scolastici e, non secondariamente, nei lavori di efficientamento energetico che riguardano proprio la “Pascoli”.

«Chi mi conosce sa che quella che mi è stata attribuita non è una risposta che avrei dato – assicura Saracino – giacché per carattere e per indole ascolto tutti i cittadini e cerco di fare il possibile per alleviare i loro disagi: non è indicato l’autore della segnalazione, altrimenti parlerei direttamente con questo cittadino per capire se ci siamo fraintesi e per dirgli che quel giorno e all’uscita da scuola ero sul posto con l’Ufficio tecnico per comprendere i problemi e per cercare un modo per risolverli».

«I problemi ci sono effettivamente stati – continua – perché la pioggia è caduta in maniera massiccia proprio all’uscita dei ragazzi, ma asserire che l’amministrazione abbandoni i cittadini a se stessi è più che errato: è un periodo storico, questo, in cui si cerca di fare politica anche in questo modo, pensando di colpire persone perché forse è semplice e immediato nascondersi dietro l’anonimato. Mio nonno – conclude – diceva “nel bene o nel male, purché se ne parli” e, allora, fatelo pure, ma io sono più che sicura di fare il mio dovere con amore e dedizione, come il mandato ricevuto dagli elettori m’impone!».

 

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