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I soldi in più della Tari 2015 saranno restituiti entro dicembre e recuperati nel 2017

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A sinistra il dirigente dei Servizi finanziari Gabriele Falco

 

Una buona e una cattiva notizia, collegate tra loro.

La buona. 

consiglio-comunale-francavilla-new-3Gli uffici del Comune di Francavilla Fontana sono al lavoro per restituire ai cittadini entro la fine di quest’anno, quindi entro il 31 dicembre 2016, il 17 per cento in più della Tari (tassa rifiuti) relativa al 2015 pagato ingiustamente (a causa dei ritardi nella deliberazione della tariffa) dai cittadini. L’ha assicurato in Consiglio comunale il dirigente dei Servizi finanziari, Gabriele Falco, sostenuto dall’assessore al ramo Maria Rizzo e dalla consigliera di maggioranza, in quota Pd, Alessandra Serafina Latartara. Ma ci sono allo studio anche soluzioni alternative e più comode nell’interesse sia dell’ente, sia degli stessi contribuenti.

La cattiva. 

Quanto il Comune restituirà entro la fine di quest’anno sarà poi recuperato dallo stesso Comune il prossimo anno, quando la tassa comprenderà anche l’aumento del 17 per cento della stessa tassa (probabilmente a partire da febbraio).

Il confronto.

Sara Milone legge l'interrogazione
Sara Milone legge l’interrogazione

Come già nei mesi scorsi, maggioranza e minoranze – nel corso del Consiglio comunale di oggi (10 ottobre 2016) – sull’argomento non se le sono mandate a dire. Numerosi gli interventi dopo i chiarimenti tecnici del dottor Falco. Se l’interrogazione di Forza Italia e della Puglia prima di tutto è stata esposta dalla consigliera forzista Sara Milone, poi hanno preso la parola anche il capogruppo de Lppdt Gianni Capuano e il capogruppo di Fi Mimmo Bungaro, ma anche i consiglieri Antonio Andrisano (Fi), Domenico Attanasi ed Euprepio Curto (Progetto per l’Italia).

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In piedi Attnasi, seduti da sinistra Capuano, Curto e Andrisano

Attanasi, nello specifico, ha chiesto se per caso si possa procedere alla compensazione piuttosto che al rimborso – coi costi in più per le casse comunali che ne conseguiranno -. Una strada difficile da percorrere, ma comunque percorribile, perché l’istituto della compensazione tributaria – ha spiegato Falco – è piuttosto complesso e può entrare in gioco soltanto nel caso sussistano determinati presupposti e una serie di variabili che non sempre dipendono dall’amministrazione e dalla burocrazia comunali. In ogni caso, però, dovrebbero coincidere il recapito degli avvisi contenenti la richiesta degli importi 2017 e gli avvisi di restituzione del 17 per cento in più richiesto nel 2015. Si potrebbero dunque aprire due strade: quella del rimborso e quella della compensazione, quest’ultima solo dietro specifica richiesta dei cittadini interessati che non abbiano debiti (automatica per chi non abbia ancora pagato).

Tutto ciò, sempre premesso che la Tari si autofinanzia, nel senso che si paga da sé con i soldi dello stesso servizio: è più o meno come un bilancio a parte, ha spiegato sempre Falco.

Curto ha poi specificato come qualunque cittadino potrebbe legittimamente chiedere e pretendere, oltre alla quota già versata, anche gli interessi finora maturati.

Emanuele Modugno (Prc) si è chiesto chi debba essere, se la politica o la burocrazia, a pagare le conseguenze dell’errore (acclarato dai giudici amministrativi) commesso lo scorso anno. Sul punto è stato piuttosto duro anche lo stesso Curto, che ha fatto anche cenno ai “premi” che, in un modo o nell’altro, vengono comunque elargiti ai dirigenti, compresi quelli che sbagliano.

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