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Anziano travolto dal treno, Fse: «Chiamare prima di attraversare il passaggio a livello»

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Il passaggio a livello “incriminato” in via Carella a Francavilla Fontana

Singolare l’iniziativa delle Ferrovie del Sud Est per aumentare la sicurezza dopo l’incidente ferroviario a Francavilla Fontana in cui perse la vita l’85enne Arcangelo Vacca. In sostanza, è stato disposto che la signora Maria Fontana Magrì, vedova dell’anziano, debba chiamare, avvisare ed essere autorizzata ogni qualvolta decida di raggiungere la sua proprietà al di là del passaggio a livello “privato” in via Carella. Nel punto, cioè, in cui il treno travolse Vacca dopo che questi aveva aperto il cancelletto con le sue chiavi. Gli avvocati Cosimo di Castri e Anna Maria Carone reputano questa contromisura – comunicata dal direttore Ing. Luigi Albanese, sulla base di una nota diramata dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie- ridicola e grave al tempo stesso.

«L’aspetto paradossale – comunicano i legali, che contestano il diktat – sta nel fatto che tali misure consistono essenzialmente nell’obbligo per l’utente (che nel caso di specie ha come unico passaggio per raggiungere la propria abitazione proprio il passaggio a livello) di dover chiamare un numero telefonico indicato nella stessa missiva, di dover indicare una serie di dati, come generalità e progressiva chilometrica del passaggio a livello, di dover dare comunicazione ed attendere la “preventiva  autorizzazione” ogni qualvolta debba attraversare il predetto passaggio a livello».

«Si auspica – proseguono – che tale misura sia del tutto provvisoria e che gli interventi di messa in sicurezza siano ben altri rispetto a un provvedimento evidentemente lesivo della privacy dell’utente e più simile a una misura di custodia cautelare o alla sorveglianza speciale. Si tratta di un evidente tentativo di trasferire ogni responsabilità per eventuali “danni a persone e a cose” sugli utenti, nell’ipotesi di inosservanza di quanto previsto dalla Convenzione, come si legge espressamente a conclusione della stessa comunicazione».

Intanto, sul fronte penale si attende che il giudice si pronunci sulle opposizioni all’archiviazione – chiesta dal Pm Valeria Farina Valori – proposte dai familiari della vittima.

 

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