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Sfratto dell’Oratorio Sing, Oria è: «Il progetto biblioteca è fallimentare, solo vendetta politica»

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Nei giorni scorsi anche Striscia la notizia si è occupata del caso
Nei giorni scorsi anche Striscia la notizia si è occupata del caso

La scelta dell’amministrazione comunale e del suo sindaco Cosimo Ferretti di trasferire nei locali di Montalbano, oggi occupati dalle attività dell’Oratorio SING, la biblioteca comunale merita un approfondimento.

Certamente, l’attuale collocazione della biblioteca non è delle più felici, ma il suo eventuale trasferimento sarebbe una cura peggiore del male!

E il perché è presto detto:

– La nuova location è difficilmente raggiungibile e non è dotata di alcun parcheggio;

oria è logo– Il Comune non ha personale che possa garantire l’ordinaria attività di una biblioteca e l’apertura al pubblico;

– Se oggi abbiamo la fortuna di avere una biblioteca lo dobbiamo esclusivamente al fatto che essa sia ospitata nei locali della sede municipale, circostanza che consente l’utilizzo di fatto di un dipendente, avente peraltro altro profilo e mansioni;

– I locali di Montalbano sono inadatti ad ospitare una biblioteca né il progetto voluto dall’amministrazione e dal sindaco risolvono i problemi;

In particolare:

– L ‘immobile non ha e il progetto non prevede sistemi oscuranti che proteggano e preservino dalla luce il patrimonio librario;

– L’immobile non ha e il progetto non prevede sistemi che garantiscano la conservazione dei volumi, sopratutto quelli antichi, dagli sbalzi di temperatura e dall’umidità (l’impianto previsto in contratto è solo di condizionamento caldo freddo degli ambienti e non prevede alcun controllo dell’umidità);

– L’immobile non ha e il progetto non prevede impianti di video-sorveglianza e anti-intrusione utili a scongiurare furti dei volumi e delle attrezzature;

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Roberto Schifone con Pinuccio nella sede dell’Oratorio Sing

– L’immobile non ha e il progetto non prevede un sistema di allarme antincendio (rilevatori di fumo, centralina di allarme, avvisatori acustici) e un sistema antincendio adeguato (centrale antincendio, riserva idrica, linea elettrica dedicata, impianto idrico adeguato e dimensionato, centrale elettrica, idranti), imposti dalla normativa in vigore per immobili che debbano ospitare una biblioteca (sicuramente insufficienti sono solo tre estintori previsti in progetto);

La scelta dell’amministrazione e del sindaco Ferretti è inattuabile e con essa il suo progetto perché:

– Prevede la coabitazione, francamente impraticabile, della biblioteca con attività ludico-ricreative (addirittura laboratori musicali! Forse già promessi a qualcuno?);

– Non è stato chiesto ed acquisito (o almeno non è stato fornito in sede di accesso agli atti) il parere preventivo dei Vigili del Fuoco, obbligatorio per legge;

– Non è stata verificata (o almeno non è stato fornito alcunché in sede di accesso agli atti) la compatibilità statica dell’edificio con la nuova destinazione e in particolare con i requisiti strutturali e statici dell’edificio che dovrebbe ospitare la biblioteca.

Il punto è di fondamentale importanza, non meno che gli altri, e lo è ancor di più se si pensa che l’edificio risale addirittura agli anni Cinquanta (!), ha caratteristiche strutturali e requisiti di sicurezza alla luce dei quali oggi non potrebbe essere più realizzato.

E non si dimentichi che, mentre non si è verificata la capacità delle strutture di ospitare la biblioteca e di reggere il peso dei libri e delle attrezzature (previsto per legge un carico minimo di 600 kg/mq), al piano terra di quello stesso edificio c’è l’asilo comunale, i cui bambini vengono così esposti a rischi gravissimi!

Tutto ciò, è evidente, non garantisce la sicurezza della nuova destinazione e non garantisce la sicurezza dell’asilo comunale ospitato nei locali al piano terra.

Il trasferimento e il progetto non garantiscono neppure l’adeguata conservazione dei volumi, oltre 24.000, patrimonio della biblioteca e tra questi degli 8.000 volumi, di grandissimo pregio storico e culturale, facenti parte del fondo antico, che ci sono invidiati nel mondo!

Ma si rendono conto l’amministrazione e il suo sindaco Ferretti che espongono questa preziosissima collezione, avente anche un altissimo valore venale di mercato, all’abbandono e all’incuria e quindi alla sua inevitabile distruzione?

Non servirebbe neppure un progetto di recupero e restauro di ogni singolo volume se poi dovessimo custodirlo in locali inadeguati, esposti alla luce, all’umidità, agli sbalzi termici, sforniti di idonei impianti antincendio, antintrusione, antifurto, videosorveglianza.

E non ci si venga a dire che la biblioteca bisogna spostarla perché qualche finestra non è a tenuta stagna: si riparino le finestre e non si spendano decine di migliaia di euro per un progetto che non trasferisce una biblioteca ma che, di fatto, crea nulla di più che un semplice deposito di libri.

Ma che deve pensarsi di una amministrazione che pensa a una nuova biblioteca senza avere un dipendente che possa occuparsene e che vi destina solo e soltanto poco più di trentamila per un progetto inadeguato e incompleto, carente sotto tutti i punti di vista (strutturale, tecnico, funzionale, sicurezza)?

Si tratterebbe di sprecare risorse pubbliche per un progetto irrealizzabile e di sacrificare in nome della nuova e assurda collocazione della biblioteca la meritoria attività dell’Oratorio SING, sacrificato sull’altare dell’interesse pubblico al trasferimento della biblioteca.

Anche la trovata dell’interesse pubblico non ha respiro: quello sotteso al trasferimento e alla valorizzazione della biblioteca non ha pregio per gli illustrati limiti del progetto e della inadeguatezza della struttura destinata a ospitarla, semmai l’interesse pubblico sarebbe quello di conservare a beneficio della collettività e della cittadinanza un’iniziativa ludico-ricreativa che da decenni è al fianco sia di giovani e famiglie che delle amministrazioni pubbliche, comunali e ministeriali.

E perché, ci si chiede, mandar via l’Oratorio SING per ospitarvi attività ludico-ricreative che avranno un costo a carico della comunità se per quelle stesse attività l’Oratorio non prende un centesimo di fondi pubblici?

Dov’è, sindaco Ferretti, l’interesse pubblico?

E non si potrebbe, invece, utilizzare i denari che si vorrebbero impiegare per quei pochi, inutili lavori di ristrutturazione previsti nel progetto, per promuovere un progetto per la gestione dell’attuale biblioteca con una cooperativa di giovani?

Non sarebbe anche questa cura dell’interesse pubblico?

Laddove, invece, ed è di tutta evidenza, non è interesse pubblico spendere dei soldi pubblici per lavori di ristrutturazione di un immobile e per una biblioteca che non potrà mai esservi ospitata per tutte le ragioni innanzi esposte.

Ma, se il trasferimento della biblioteca è impossibile per i requisiti strutturali dell’immobile e per le carenze di progetto, se il trasferimento è inattuabile sotto il profilo della gestione delle attività proprie di una biblioteca, e sotto il profilo della conservazione e della tutela del patrimonio librario, ci si chiede allora il perché di tanto zelo e precipitazione!

La conclusione non può che essere una: lo spostamento della biblioteca è strumentale al reale ed effettivo intendimento dell’amministrazione comunale e del suo sindaco Ferretti, quello cioè di cacciare, ancora una volta, l’Oratorio Sing da Montalbano!

Non che non sia legittimo, ma che si abbia il coraggio di dirlo!

Non dimentichiamo che lo stesso sindaco Ferretti c’era già riuscito nel 2010 allorquando cacciò l’Oratorio da Montalbano relegandolo nei fatiscenti locali di Via Frascata.

Evidentemente il sindaco Ferretti non ha mai digerito il fatto che vi aveva fatto ritorno, grazie all’ex sindaco Cosimo Pomarico, il quale però, chissà perché, oggi tace su questo nuovo sfratto.

Insomma, assistiamo a un film già visto, quello della caccia alle streghe.

Ancora una volta vediamo una classe politica, sempre la stessa (!), impegnata in azioni di nessuna utilità, che impiega tempo e risorse al servizio della esclusione e della ripicca, o peggio della vendetta, invece che a beneficio dell’interesse pubblico.

Oria è

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