Ringo e Bella, due cani avvelenati col lumachicida da quell’animale che è l’uomo

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Mentre le strade della città erano gremite di folla festante e luci accese, nel buio della campagna francavillese si è probabilmente consumato l’animalicidio di Ringo e Bella.
È il weekend dell’Immacolata, contrada Cantagallo. Qui, in un terreno privato, una famiglia ospita alcuni cani, tra cui due trovatelli, offrendo loro cibo, cure e riparo, senza catene né guinzagli ma in piena libertà rispettando i loro spazi e i loro tempi.
«Forse proprio questa libertà ha dato fastidio a qualcuno», commentano i proprietari di casa, che raccontano l’accaduto fornendo particolari assai inquietanti: «Qualcuno ha pensato bene di nascondere del cibo pieno di lumachicida, precisamente del metaldeide, in una nostra aiuola. Il posto non è stato scelto a caso, ma sicuramente dopo un’analisi attenta in quanto è una zona verde posta alle spalle della casa e da noi frequentata di rado. Il gusto del metaldeide è buono, perciò i cani lo mangiano con molta facilità». Dei cani si sono letteralmente perse le tracce da tre giorni, ma quel cibo è stato ingerito non solo dai randagi, bensì anche  dalla cucciola appena arrivata in famiglia, che ora lotta tra la vita e la morte in un ospedale veterinario di Bari, l’unica struttura che ha accolto l’urgenza cercando di salvarle la vita.
15451298_10208168688390770_756231808_n«Di sconvolgente c’è il fatto che abbiano voluto agire mettendo il veleno proprio nella zona in cui quei cani erano al sicuro, nel posto in cui avevano trovato persone di cui potevano fidarsi. Non riusciamo a capire il motivo di tutta questa cattiveria e disumanità. Non si trova una spiegazione», dicono sgomenti coloro che li ospitavano, che, intanto, si interrogano ossessivamente sulla sorte dei due cani, Ringo e Bella.
Di qui un appello: “Se qualcuno avesse visto i due randagi, vivi o morti, per favore, ci faccia sapere qualcosa. Noi continueremo a cercarli finché non li troveremo. Grazie”. Trovate qui le loro foto.
Ilaria Altavilla
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Il lumachicida

 

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