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Cgil: «L’asilo nido comunale non deve finire in mano ai privati»

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Si riceve e pubblica:

In questi giorni il Comune di Francavilla, nelle persone dei vari Dirigenti e Amministratori che si occupano della problematica, evidenziano un atteggiamento a dir poco originale: interrogano le varie dipendenti dell’asilo nido comunale e chiedono loro se possono essere interessate ad una diversa collocazione all’interno della compagine comunale.

Questo porta a pensare – e chi pensa male spesso ci azzecca – che la Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha intenzione di esternalizzare il servizio asilo nido.

Ora, a parte il dato normativo secondo il quale con l’art. 17 del decreto legge n. 113 del 24 giugno 2016, è stato previsto, mediante l’inserimento dei commi 228 bis e 228 ter all’interno della L. n. 208 del 28 dicembre 2015 (legge di stabilità 2016), un “piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa” nonché per “garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido degli enti locali”, è necessario ricordare che il modello di qualità educativa che si è affermato nel pubblico non potrà certo essere garantito dal privato che accede nella gestione degli asili, così come acclarato dalle diverse esperienze esistenti in tal senso nel nostro Paese.

In tale prospettiva ciò che verrà meno, infatti, sarà proprio la qualità del servizio offerto, il quale, con tutto il rispetto che si possa portare alle numerose figure professionali sfruttate più in generale dalle società private e/o cooperative che gestiscono tali servizi, sarà finalizzato unicamente alla logica del profitto oppure risponderà a ragioni meramente ragionieristiche, senza considerare la formazione dei docenti e le relative ricadute nei confronti dell’utenza ( cittadini italiani da zero a sei anni da accudire, educare e scolarizzare).

Il personale assunto da queste società che si avventurano nella gestione degli asili pubblici senza alcun criterio, non ha superato un concorso pubblico, non ha ricevuto una adeguata formazione e non elabora una programmazione a lungo termine, così come avviene nelle strutture pubbliche.

L’asilo nido comunale in questione rappresenta, tra l’altro, il fiore all’occhiello di questo territorio, assicurato anche grazie all’elevata professionalità del personale.

Non si può far passare l’idea che un servizio fondamentale, come quello dell’asilo nido comunale, sia soltanto un costo e che possa quindi essere esternalizzato per carenza di personale, anche perché, oltre alla legge sopra menzionata che permette di assumere personale dipendente, vorremmo capire se l’Amministrazione ha mai avviato una ricognizione per verificare se all’interno del Comune vi siano figure professionali da poter utilizzare nell’asilo di che trattasi.
Pertanto, il pensiero di esternalizzare l’asilo rappresenta una decisione contraria all’orientamento legislativo attuale e non viene incontro alle reali esigenze della comunità, viste come tutela, formazione ed assistenza dei piccoli.
Distinti saluti.

Il Segretario CGIL
Antonio Macchia

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