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Asilo nido comunale, Macchia (Cgil): «Bruno intende disfarsene, costi maggiori per le famiglie»

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Ci scusiamo anzitempo del fatto che sia necessario tornare su un argomento già ampiamente affrontato, però la risposta dal Sindaco Bruno evidentemente necessita di determinati chiarimenti.

L’altro giorno la CGIL avversava la scelta fatta dal Sindaco e dalla sua Giunta di chiudere il servizio pubblico asilo nido del Comune di Francavilla Fontana in favore di un servizio a suo dire “concesso in esterno”.

Di fatto però il dato oggettivo non cambia: l’Amministrazione di Francavilla Fontana, invocando un asserito risparmio di spesa – che successivamente si ripercuoterà sull’utenza – porta avanti la decisione di smantellare l’asilo nido pubblico in favore di una visione privatistica.

Al fine di scongiurare l’allarme generato dalla CGIL il Sindaco Bruno sostiene che tale forma di esternalizzazione sarà sostenuta grazie ai Buoni di Conciliazione per il tramite di Regione Puglia che ne finanzia la spesa ( per famiglie con ISEE entro €40.000 ed erogazione dei buoni rapportata al reddito); non dice però il Sindaco Bruno che il buono di Conciliazione va rapportato al reddito familiare. Il che comporta una concorrenza di spesa per le famiglie più abbienti, sempre che non superino il tetto di reddito previsto, nel qual caso tali famiglie non avranno diritto al buono e dovranno corrispondere la retta mensile per intero.

A tal proposito è, altresì, opportuno precisare che i buoni di conciliazione sono una forma di finanziamento e pertanto esisteranno sino a quando ci sarà la disponibilità economica da parte dell’Ente erogatore, dopo l’unico dato certo sarà l’inesistenza di un asilo nel comune di Francavilla Fontana, anche perché la gestione degli stessi passa dal Comune all’Ambito. Il Comune non risponde più della loro gestione e delle risorse ad essi necessarie.

Per converso, l’unico atto da compiere sarebbe stato quello di dare seguito al piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa nonché “garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido degli Enti Locali” siccome previsto dall’art.17 del decreto legge n. 113 del 24 giugno 2016, è stato previsto, mediante l’inserimento dei commi 228 bis e 228 ter all’interno della L. n. 208 del 28 dicembre 2015 (legge di stabilità 2016) , valido anche per i Comuni che hanno sforato il patto distabilità.

In quel caso sarebbe stato possibile compensare i pensionamenti avvenuti e dare la possibilità di un lavoro stabile.

Il primo asilo venne fondato in Italia il 17 giugno 1850 a Milano e fu denominato “Ricovero per lattanti” per i figli delle operaie.
Persino il regime fascista istituirà nel 1925 l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, che aveva come obbiettivi la difesa ed il potenziamento della famiglia e della natalità.

Con questo atto, invece, il Sindaco di Francavilla Fontana avrà avuto il merito di aver eliminato una struttura pubblica essenziale, piuttosto che avere la lungimiranza di ripotenziare – grazie alla legge dello Stato che ne dà l’opportunità– una struttura pubblica a servizio di tutti e finanziata da ognuno di noi per il bene pubblico dei nostri piccoli.
Per il futuro – grazie a questa opera di reset totale della struttura asilo comunale – i cittadini di Francavilla Fontana dovranno necessariamente rivolgersi ad una struttura gestita, di fatto, dai privati per fruire del servizio di asilo.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia

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