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Oria ricorda il “suo” carabiniere eroe De Tommaso. In punto di morte gridò: «Avanti! Viva l’Italia»

MANIFESTDomani a Oria si commemora il 120° anniversario della nascita del capitano dei carabinieri Orlando De Tommaso, medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

Questo il programma dell’iniziativa patrocinata dalla Città di Oria – Assessorato alla Cultura, Arma dei Carabinieri e Associazione nazionale Carabinieri – Sezione di Francavilla Fontana:

Ore 16:30 – Via F. Milizia, 153
Scoprimento e benedizione targa commemorativa presso la casa natia

Ore 17:30 – Aula Consiliare
Saluti del Sindaco e delle Autorità presenti

Interventi:
Prof. Giuseppe Patisso
Il contesto storico dell’armistizio dell’8 settembre 1943
Prof.ssa Anna Maria Andriani
Presentazione volume «Una vita per un ideale»

Alla commemorazione saranno presenti i parenti del Decorato.

Orlando De Tommaso, di Giovanni e di Francesca NISI, nacque il 16 febbraio 1897 ad Oria, dove visse fino al 1907, quando la famiglia si trasferì a Taranto. Dopo aver partecipato alla guerra mondiale del 1915-18, mettendo in mostra le non comuni doti di soldato e di ufficiale, continuò la carriera militare nel Corpo dei carabinieri reali.

Motivazione Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

D.P.R. del 29.5.1963, pubblicato sulla G.U. del 24.8.1963.
«Comandante di compagnia allievi carabinieri impegnata per la difesa della capitale, nella riconquista di importante caposaldo che truppe tedesche avevano strappato dopo sanguinosa lotta a reparto di altra arma, mosse all’attacco con slancio superbo, trasfondendo nei suoi giovanissimi gregari grande entusiasmo ed alto spirito combattivo.
Dopo tre ore di aspra ed alterna lotta, in un momento decisivo delle sorti del combattimento, per trascinare il suo reparto inchiodato dal fuoco nemico a poche centinaia di metri dall’obbiettivo e lanciarlo contro l’ultimo ostacolo, non esitava a balzare in piedi allo scoperto, sulla strada furiosamente battuta, affrontando coscientemente il supremo sacrificio.
Colpito a morte da una raffica di arma automatica, cadeva gridando ai suoi carabinieri: «Avanti! Viva l’Italia». Il suo grido e il suo olocausto, galvanizzando il reparto, lo portarono d’impeto, in una nobile gara di eroismi, alla riconquista dell’obbiettivo.
Magliana di Roma, 9 settembre 1943».

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