«Se le condizioni sono queste, io mi rifiuto di andare a pulire ogni santa mattina i bagni della villa comunale». Lo dice Maria Pasqualina Pesce, che per conto del Comune si occupa delle pulizie negli immobili comunali. Ormai disperata, denuncia non soltanto l’inciviltà di frequenta e usa quei servizi igienici, ma anche l’inerzia dello stesso ente che non corre ai ripari nonostante le sue ripetute segnalazioni.
«Il problema non sono solo i porci che quotidianamente già dopo un quarto d’ora già distruggono e sporcano i locali, ma anche le condizioni in cui gli stessi locali sono ridotti: i wc senza scarico e otturati con carta igienica e cartacce varie, le pareti imbrattate, le porte sfondate, i cestini per la spazzatura che puntualmente vengono incendiati, ecc. ecc.». Una situazione davvero insostenibile, a dire dell’addetta ai lavori, che finisce per vanificare il suo lavoro e che le costa critiche da parte dell’Amministrazione.
«Io non ci sto – prosegue – perché io il mio dovere lo faccio sempre e comunque, non mi si può dire che il servizio è carente: sfido chiunque a venire a controllare appena ho finito». Maria Pasqualina si occupa anche dei bagni del mercato settimanale: «Quelli sono aperti e puliti soltanto una volta a settimana – spiega – ma anche in quel caso, dopo pochissimo tempo, sono ridotti a uno schifo».
Ieri il presidente di Fiva Confcommercio, Mario Donatiello, ha proposto di dotarli di un custode per la sola giornata del sabato. Un’idea che Maria Pasqualina apprezza: «Sono d’accordo, ma altrettanto si dovrebbe fare gli altri giorni nei giardini pubblici, perché oltre agli interventi di manutenzione servirebbe un maggiore controllo. Diversamente – conclude – e l’ho già detto al sindaco, io mi rifiuto di lavorare in quel lordume, tanto è inutile: mi occupo di pulizie, non sono mica un animale».
