Truffa dello specchietto, 21enne arrestato dai carabinieri: «Occhio a non cascarci»

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Il metodo è sempre lo stesso, molto semplice: si fa credere all’automobilista di aver involontariamente urtato lo specchietto retrovisore dell’auto del truffatore. La vittima avverte il rumore di un colpo secco molto forte sulla fiancata della propria auto (provocato normalmente da una pallina, un bastone, o altro) che dà l’illusione di aver urtato qualcosa. È successo ieri a Francavilla Fontana, dove un giovane alla guida della sua auto ha fermato un altro automobilista, gli ha raccontato la storiella e ha preteso da lui un risarcimento immediato di 160 euro per il presunto danno subito. L’altro automobilista – un anziano del posto – aveva però già sentito parlare di questa truffa e ha immediatamente contattato i carabinieri. Gli uomini dell’Arma in forza alla locale stazione l’hanno raggiunto e hanno immediatamente smascherato il truffatore, che poco prima aveva cercato di raggirare altro automobilista ancora.  L’hanno quindi arrestato e condotto nel carcere di Brindisi. Si tratta del 21enne Alfio Fiasché, residente a Noto (Siracusa) componente di un gruppo di famiglie nomadi della Sicilia denominate come “i caminanti” e dedite a colpi di questo tipo in tutt’Italia.

FIASCHE' Alfio, classe 1996
Alfio Fiasché

L’Arma invita i cittadini a prestare la massima attenzione e a entrare in contatto con la Stazione Carabinieri di riferimento per denunciare qualunque caso analogo o dubbio. Qui di seguito alcuni consigli utili contro le truffe, reperibili anche sul sito internet dell’Arma dei Carabinieri all’indirizzo: http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe

Quella dello specchietto è la truffa più vecchia del mondo, ma c’è ancora qualcuno ci casca. Il raggiro più famoso per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime in tutta Italia: la dinamica delle truffe è molto simile, mentre il denaro richiesto per il “danno” va dalle 80 alle 160 Euro. Tutti prima o poi possono incappare nella truffa dello specchietto, per questo è meglio prepararsi approfondendo la dinamiche del raggiro. Tutto inizia con un colpo secco sulla vostra auto, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Vi ritroverete con tutta probabilità inseguiti da un altro veicolo che cercherà di catturare la vostra attenzione in modo che vi fermiate.

Per semplice cortesia – eppur non comprendendo cosa accade – la maggior parte di noi si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza, ma è proprio in quell’esatto momento che ha inizio la messinscena. Nella truffa dello “specchietto” il sedicente danneggiato vi accuserà di aver rotto uno degli specchietti retrovisori della sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandovene lo stato (naturalmente il pezzo dell’auto è stato appositamente danneggiato in precedenza). La richiesta di denaro per mettere a tacere la controversia sia aggira sempre tra gli 80 e i 160 euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti si trova in tasca. I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione. Se sentite odore di truffa è sempre meglio insistere con la compilazione del modello, o, nel caso in cui il raggiro sia lampante, potete avvisare le forze dell’ordine. Nell’80 per cento dei casi a questa avvisaglia i truffatori si dilegueranno in un battito di ciglia. Per architettare la truffa dello specchietto, infatti, i malintenzionati possono arrecare danni alla vostra auto, attraverso il lancio di un sasso oppure un colpo di bastone sulla carrozzeria. L’intervento delle forze dell’ordine oltre a sventare la truffa vi consentirà di mettere a verbale il danno arrecato all’auto.

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