
Mattia “Miriam” Santoro era fiera del suo pancione e non vedeva l’ora di mettere al mondo i suoi gemellini. Lo dimostra questo selfie da lei pubblicato, a beneficio dei soli amici, sul suo profilo fb, che teneva molto riservato. Miriam non avrebbe mai immaginato di dover lasciare i suoi piccoli così presto, dopo averli portati in grembo per nove mesi. Non se l’immaginava lei e non se l’immaginava nessuno. Se la sua morte avrebbe potuto essere evitata o se si sia trattato di fatalità, lo stabilirà l’inchiesta avviata dalla magistratura dopo la denuncia presentata dai suoi familiari. Intanto, la storia tristissima di Miriam e dei suoi neonati ha sconvolto tanta gente e qualcuno cerca di rendersi in qualche modo utile, di fare qualcosa per non cedere allo sconforto. Perché, in fondo, la vita di Miriam purtroppo è cessata, ma quella dei gemellini è appena cominciata…
“Sono profondamente toccata dalla morte di quella donna ed essendo a mia volta neomamma, ieri sera mi è venuta un’idea che potrebbe sembrare un po’ insolita, ma è dettata dal cuore: potrei donare il mio latte materno ai gemellini rimasti orfani, ovviamente se il loro papà è d’accordo”.
L’ha proposto una donna dopo aver appreso della tragedia di Mattia Santoro, 38 anni, originaria di Statte, che l’altro ieri è deceduta in ospedale a Francavilla Fontana qualche ora dopo un parto gemellare a causa dell’insorgere di complicazioni.
“A Milano dove ho dato alla luce mio figlio – prosegue la donna disposta a donare il suo latte – c’è la banca del latte che conserva il latte delle neo mamme e lo dà ai bimbi nati prematuri o che ne hanno bisogno”.
La signora ha già contattato il primario di Pediatria del “Camberlingo” il quale le ha assicurato che le farà sapere. Ma in cosa consiste una donazione del genere?