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Barriere architettoniche e Peba, l’Associazione Coscioni scrive all’Anci: «Intervenire subito»

barriere architettoniche

Neanche nel bilancio di previsione 2017 del Comune di Francavilla Fontana, fresco di approvazione da parte del Consiglio, si prevedono interventi per eliminare le barriere architettoniche e men che meno si tratta lo spinoso argomento del Peba, per cui l’ente – unico caso in Italia – è stato diffidato. Lo denuncia l’Associazione Coscioni che, dopo un incontro in Regione con l’assessore al Welfare Salvatore Negro, oggi ha scritto all’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) presieduta dal primo cittadino di Bari Antonio Decaro per chiedere un interessamento diretto in termini di sensibilizzazione e sollecito. Marco Cappato (tesoriere Coscioni), Filomena Gallo (segretario Coscioni), Sergio Tatarano (presidente cellula Coscioni Francavilla Fontana) e Norberto Guerriero (segretario Associazione di Lascia” – Foggia) nella lettera, partita proprio in queste ore, stimolano un intervento urgente di Decaro perché si occupi in prima persona di porre fine a una condizioni d’illegalità diffusa in tutt’Italia. Sono pochissimi, infatti, i Comuni che da trent’anni a questa parte si sono dotati di un Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, appunto, previsto dalla legge numero 41 del 1986 e successive integrazioni) e la maggioranza quelli che non si sono posti neppure il problema, come Francavilla Fontana.

Sergio Tatarano p
Sergio Tatarano p

«È ormai noto . scrivono gli esponenti delle associazioni – che questi Piani di gestione e pianificazione urbanistica, oltre a dare certezza prospettica al diritto alla mobilità delle persone con disabilità, in quando dagli stessi deve risultare anche la tempistica degli interventi per eliminare le barriere, sarebbero strumenti basilari ricognitivi volti anche a rendere sistemici nel tempo gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, che, fino ad oggi, sono sovente sporadici, dettati da contingenze e, perciò, spesso molto onerosi per i Comuni».

Un primo spiraglio di speranza provenne, nel 2014, dal sindaco Piero Fassino – ex presidente Anci – il quale rispose all’Associazione Coscioni che, pur tra le difficoltà economiche degli enti, si sarebbe cercato di fare in modo di muoversi nella direzione dell’eliminazione delle barriere architettoniche e della piena fruibilità degli spazi pubblici da parte di tutti i cittadini, compresi dunque anche i diversamente abili. Una risposta cui non fu però, di fatto, dato seguito. E, infatti, nel frattempo, di recente l’assessore regionale al Welfare ha diffidato il Comune di Francavilla Fontana che, qualora non dovesse provvedere alla redazione del Piano, potrebbe essere commissariato. Il Comune di Foggia, inoltre, a seguito delle richieste da parte delle associazioni radicali Coscioni e “Maria Teresa di Lascia”, inoltre, è il primo Comune pugliese ad aver intrapreso il percorso di redazione del Peba.

«È tuttavia necessario – prosegue la nota – che si proceda a sollecitare tutti i Comuni all’adozione del piano in quanto reputiamo che la mancata adozione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche da parte dei Sindaci debba essere affrontata con la massima urgenza nell’ambito dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani da Lei presieduta, al fine del ripristino della legalità, trovando soluzioni per potere dare inizio immediato all’adozione/attuazione dei Peba. Così come avevamo suggerito precedentemente, tali soluzioni potrebbero includere anche una pressante azione dell’Anci, tendente a escludere le spese per il graduale abbattimento delle barriere architettoniche, come previste nei Peba, dai vincoli di finanza pubblica imposti dal Governo ai Comuni, il cosiddetto “Patto di stabilità”, oppure consistere in forme di incentivi in favore dei Comuni che diano prova di realizzare il Peba».

«Per il momento chiediamo un Suo intervento diretto ed immediato sull’argomento in questione – concludono – nella certezza che soltanto una presa d’atto del danno che si procura da oltre trent’anni ad una parte sempre più consistente della popolazione si potrà preparare il terreno per una riforma effettiva di tutte le realtà locali e superare una situazione di odiosa discriminazione».

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