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Curto: «L’ospedale Camberlingo è in emergenza: mancano i medici»

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Si riceve e pubblica:

L’allarme lanciato l’altro ieri dal Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Brindisi, Emanuele Vinci, sulla scarsa attenzione riservata alle risorse umane allorquando si definiscono gli indirizzi e gli obiettivi verso cui far tendere la spesa sanitaria, costituisce una verità assoluta che non dovrebbe avere bisogno di ulteriori conferme.

Ancora oggi, infatti, la tendenza a scaricare sul costo del personale la necessità di far quadrare i bilanci delle Aziende sanitarie rappresenta una prassi consolidata che, ove non dovesse essere rapidamente invertita, a breve potrebbe far deflagrare il sistema.

Basti osservare le ultime modifiche legislative intervenute sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie che trasla, e non di poco, tale profilo proprio sulle aziende (indicativo appare a tal proposito l’esclusione della punibilità per imperizia nel caso in cui il medico si sia attenuto alle linee guida), per comprendere come un nuovo modo d’intendere le risorse umane all’interno di tale delicatissimo settore appare una esigenza non più rinviabile.

Il che equivale a dire che se è vero, ed è sicuramente vero, che la Politica deve stare fuori dalle corsie, è pur vero che ne devono stare fuori anche quelle forze sindacali le cui responsabilità nella difesa di microinteressi indifendibili sono clamorosamente evidenti. Motivo per cui è accaduto – e molto probabilmente tutt’ora accade – che nel mentre alcuni plessi ospedalieri vengono soppressi, il personale che dovrebbe transitare in quelli che non lo sono stati continua a stanziare all’interno dei primi determinando le condizioni per condotte di sicuro interesse contabile e penale. Con la conseguenza che nei plessi “tutelati” dai piani di riordino il personale medico, paramedico e ausiliario è sottoposto a ritmi che definire stressanti costituisce puro eufemismo. Situazione che, non di rado, può costituire la precondizione per eventi drammatici come quelli che che negli ultimi tempi siamo stati purtroppo costretti a registrare.

Un esempio plastico viene proprio da Francavilla Fontana, città dove l’Ospedale Dario Camberlingo non è stato assolutamente mortificato dal Piano di riordino, tutt’altro! Ma che, purtuttavia, registra ancora oggi la mancanza del primario di medicina, quello di ostetricia e ginecologia, la partenza di quello di ortopedia, un organico insufficiente nel Pronto Soccorso, nel laboratorio di analisi e in radiologia, la carenza generalizzata di personale infermieristico, per non affrontare il tema dolente del mancato utilizzo di apparecchiature di ultima generazione costate un bel po’ di soldoni senza che siano mai state utilizzate proprio a causa della carenza di personale. Per non parlare della troppo spesso annunciata inaugurazione del reparto di terapia intensiva post operatoria, cui, guarda caso, non manca nulla, se non il personale per farlo funzionare.

Un quadro emergenziale che stride – e non di poco ! – con le mutate esigenze di una comunità (quella francavillese) che ha aperto le sue porte a chi al Camberlingo si affida pur provenendo da provincie diverse.

Un quadro che va corretto quanto più tempestivamente possibile con il contributo costruttivo di tutti.

Avv. Euprepio Curto, coordinatore Progetto per l’Italia

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