Il dramma sacro “La scunfitta ti la Matonna” anticipa i Riti della Settimana Santa

IMG_0428

IMG_0429“La scunfitta ti la Matonna” è il titolo del dramma sacro scritto e diretto dal francavillese Giovanni Antonio Pozzessere, che l’altro ieri sera è stato inscenato in una cornice particolare, quella della Chiesa della Croce di Francavilla Fontana.
Un evento che ha contenuto in sé sacro e profano, religione e tradizione e che è stato definito dallo stesso autore Pozzessere “l’evento più corposo delle tradizioni pre pasquali in Francavilla”. Perché proprio di questo si tratta: un dramma che rievoca attraverso le quattordici stazioni della Via Crucis il percorso doloroso, la passione di Cristo che si avvia alla crocifissione, una finestra da cui affacciarsi e gustare le tradizioni pasquali in salsa francavillese perché l’opera è stata scritta volutamente in vernacolo, nel tipico dialetto francavillese.
Dramma indirizzato ad adulti e bambini perché anche i più piccoli devono conoscere e vivere le tradizioni pasquali della propria città. Infatti l’autore stesso ha invitato a prendere parte all’evento l’ultima sezione della scuola dell’Infanzia di “S. Orsola” del Secondo Istituto Comprensivo. I bambini hanno declamato la poesia “Cce ti piaci lu piattu mia?”, scritta in vernacolo dallo stesso Giovanni Antonio Pozzesere, accompagnati da una serie di “piatti” pasquali realizzati da loro stessi con l’aiuto delle loro maestre Anna Maria Leone e Maria Pia Montanaro.
IMG_0430L’altro ieri sera chi ha assistito alla “Scunfitta ti la Matonna” ne è uscito profondamente commosso e toccato. L’autore del dramma è riuscito a far immedesimare pienamente ogni spettatore in ogni scena messa in atto, mostrando la sua grande bravura nel cogliere i momenti più toccanti dell’intera vicenda e  ciò è stato reso possibile anche grazie alla straordinaria interpretazione degli attori in costume e della pianista e interprete della Madonna, Maria Teresa Paciullo.
“La scunfitta ti la Matonna” è stato il più grande riassunto delle espressività di un popolo per devozione, letteratura, musica e concettualità tradizionali perché ha messo in scena oltre alla vicenda religiosa anche le tradizioni francavillesi: i “Pappamusci alla squazàta”, la corale e la banda francavillese, il “piattu mia” e la danza.
Un inconsueto polimorfismo per celebrare e far conoscere le tradizioni pasquali francavillesi con la musica del complesso bandistico “Giuseppe Verdi” diretto dal maestro Dario di Coste e i “Pe-Rè”, musici dell’associazione “G. Verdi”, con il canto della corale francavillese diretta dal maestro Mimmo Romano che ha interpretato la Via Crucis di Padre Serafino Marinosci, con la danza della maestra Luciana Fino, con la presenza dei “Pappamusci” della Confraternita del Carmine e infine con “Lu piattu mia” dei bambini dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia “S. Orsola”.
C’è da andare orgogliosi per questo patrimonio culturale da proteggere e diffondere.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com