Il Tar Puglia – sezione di Lecce ha concesso la sospensiva a Michele Saccomanno, che dunque – dopo essere stato sfiduciato da oltre la metà dei consiglieri comunali, con conseguente scioglimento del Consiglio da parte del Presidente della Repubblica in data 16 marzo 2017 – torna immediatamente a fare il sindaco di Torre Santa Susanna ponendo fine all’interregno del commissario prefettizio Pietro Massone. L’ordinanza cautelare dei giudici amministrativi è giunta stamattina (11 maggio), mentre il caso sarà discusso nel merito il prossimo 5 luglio 2017. L’orientamento sembra comunque tendere all’accoglimento delle tesi di Saccomanno, dei suoi assessori e consiglieri di maggioranza, poiché la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale (Antonio Pasca, presidente; RobertoMichele Palmieri, primo referendario, Mario Gabriele Perpetuini, referendario estensore) ha ritenuto valide le dimissioni presentate da uno solo dei consiglieri dimissionari (Pompeo Petarra) da lui anticipate via PEC, il 28 febbraio scorso, anche a nome degli altri sette colleghi dissidenti.
La conseguenza è che Petarra sarà surrogato, mentre gli altri – Giuseppe Santo Arena, Antonio Baldassarre Epifani, Cosimo Morleo, Mino Maurilio Nigro, Giuseppe Rizzo, Antonio Trinchera, Giuseppe Antonio Longo – potranno, per il momento, tornare a loro volta nelle assise.
Michele Saccomanno, Susanna Di Maggio, Serena Lucia Missere, Giuseppe Gallù, Giuseppe Masi, Marcella Di Gaetano, Francesco Morleo, Martino Salvatore Pinto, sono assistiti dagli avvocati Alessandro Orlandini, Francesco Fabrizio Tuccari e Adriano Tolomeo.
Pompeo Petarra, Giuseppe Santo Arena, Antonio Baldassarre Epifani, Cosimo Morleo, Mino Maurilio Nigro, Giuseppe Rizzo, Antonio Trinchera, Giuseppe Antonio Longo rappresentati dagli avvocati Federico Massa, Domenico Mastrolia.
