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Inseguimento tra auto e scooter, poi gli spari e la fuga: indagini

(Foto: www.brindisireport.it)

(Foto: www.brindisireport.it)
Sparatoria nel primo pomeriggio di oggi (16 maggio 2017), quando l’orologio segnava le 15 circa, in viale Belgio, al rione Bozzano di Brindisi. Cosa di preciso sia accaduto è tuttora al vaglio di polizia e carabinieri, ma al momento si sa che c’è stato un inseguimento tra uno scooterone Yamaha TMax di colore nero e una Fiat Uno di colore bianco, inseguimento cominciato in viale Gran Bretagna e conclusosi, appunto, tra viale Belgio e viale Germania, non lontano da un bar. A quel punto, l’uomo sul ciclomotore – volto coperto da casco integrale – avrebbe fatto fuoco: sei o sette colpi di pistola secondo alcuni testimoni. E infatti gli investigatori hanno trovato in terra quattro bossoli esplosi da una semiautomatica calibro 9. Dopo essere caduto, l’autore degli spari ha abbandonato lo scooter e si è dato alla fuga (non si sa ancora se a piedi o a bordo di un altro veicolo) durante la quale ha perso un paio di occhiali da sole. La Uno, invece, si è diretta verso la zona industriale. Non è ancora chiaro quante persone vi fossero a bordo e di chi si trattasse né se vi siano feriti. In ospedale, per il momento, non ci è andato nessuno. 

Al momento dei fatti c’era della gente in zona ed è stata una fortuna che nessuno dei proiettili (uno dei quali conficcatosi nella fiancata di un’auto in sosta) non abbia colpito qualche passante. 

Intanto, mentre le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto – ricercando i protagonisti soprattutto negli ambienti della microcriminalità autoctona – la sindaca di Brindisi, Angela Carluccio, si è recata sul posto e ha annunciato la richiesta di un’immediata convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, poiché non è possibile che “piccole bande seminino il terrore, con tale frequenza, nella nostra città”. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Mauro D’Attis, auspica un coinvolgilmento in seno al Comitato anche del ministro dell’Interno o comunque di esponenti del Governo nazionale perché ritiene ingiusto scaricare ogni responsabilità addosso ai locali tutori della sicurezza che fanno il possibile nonostante la scarsità di uomini e mezzi a loro disposizione. 

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