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Due iniziative per mandare a casa il sindaco: raccolta firme e mozione di sfiducia

consiglio comunale francavilla nuova 1

Domani, il sindaco Maurizio Bruno dovrebbe – salvo altre sorprese – nominare la sua nuova Giunta (sembrano confermati i rumors e i nominativi dei giorni scorsi), ma intanto in seno al Consiglio comunale sono sorte due distinte iniziative che si prefiggono lo stesso obiettivo: mandare a casa Bruno e la sua maggioranza. In particolare, Sinistra italiana (Maria Passaro e Luigi Fanizza) ha promosso una mozione di sfiducia da discutere e votare nel corso della prossima seduta delle assise, mentre Forza Italia (Mimmo Bungaro, Sara Milone, Antonio Andrisano, Gianni Capuano) hanno optato per la raccolta delle firme per le dimissioni contestuali di oltre metà (si deve arrivare a 13 su 25, primo cittadino compreso) dei consiglieri comunali.

La presidente del Consiglio comunale di Francavilla insieme con il consigliere Luigi Fanizza
La presidente del Consiglio comunale di Francavilla insieme con il consigliere Luigi Fanizza

«Ci rivolgeremo a tutte le forze politiche presenti nel Consiglio – fa sapere Passaro – per dire basta ai giochi di potere, questa città merita più dignità».

Sulla stessa lunghezza d’onda il gruppo consiliare di Fi: «In questo periodo, particolarmente grigio, che sta attraversando la nostra città e nell’immobilismo generale di un primo cittadino che non ha il coraggio di prendere atto della situazione e di adottare le consequenziali decisioni, ci appelliamo la buon senso e alla responsabilità di tutti i consiglieri comunali – nessuno escluso ed indipendentemente dall’appartenenza politica – e chiediamo loro di procedere alle dimissioni congiunte in modo da sciogliere – finalmente – questo Consiglio comunale e di porre fine a questa telenovela. Noi siamo pronti e, naturalmente, le nostre firme saranno le prime ad essere apposte».

Una recente riunione dei forzisti: Bungaro, Caforio, Milone, Andrisano
Una recente riunione dei forzisti: Bungaro, Caforio, Milone, Andrisano

È altamente probabile che nessuna delle due soluzioni andrà in porto – Bruno dovrebbe ancora disporre dei numeri necessari a continuare ad amministrare e, infatti, si appresta a ritirare le dimissioni rassegnate nei giorni scorsi e a ufficializzare il suo nuovo esecutivo – ma tutte e due potrebbero servire a capire quanti, oggi come oggi, anche tra le fila della minoranza siano favorevoli a una prosecuzione di un’esperienza amministrativa, partita sotto i migliori auspici nel 2014, e poi man mano fattasi sempre più tormentata.

 

 

 

 

 

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