Da Attanasi e Curto “apertura di credito” a Bruno, ma a quattro condizioni: eccole

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Da ieri è nuovamente mutato il quadro politico-amministrativo di Francavilla Fontana. Le novità sono fondamentalmente le seguenti: l’uscita dalla maggioranza dei due consiglieri di Alternativa popolare (Giuseppe Cavallo e Carmela Lopalco); l’apertura di credito – senza ingressi in maggioranza – all’Amministrazione Bruno da parte dei due consiglieri di Progetto per l’Italia (Domenico Attanasi e Euprepio Curto).

Un’apertura di credito a tempo determinato e, soprattutto, subordinata al raggiungimento di quattro risultati specifici. Quattro condizioni ineludibili che il capogruppo Attanasi ha illustrato nel corso del suo intervento, non prima di aver spiegato le ragioni del mutato atteggiamento nei confronti di un sindaco finora avversato strenuamente.

Attanasi ha fatto cenno a due fatti eccezionali che, a suo dire, si sono verificati negli ultimi giorni sulla scena politica della Città degli Imperiali. Il primo: dopo aver ritirato le dimissioni, Bruno ha aperto al civismo e, tra gli altri, ha nominato assessore Nicola Lonoce, aprendosi al contributo di una parte politica (Progetto per l’Italia/Idea nelle cui fila Lonoce era candidato alle amministrative 2014) con la quale fino ad allora non c’era stato alcun rapporto. «Se Maurizio Bruno lo ha fatto per debolezza, per un’improvvisa illuminazione intellettuale e politica o per furbizia, a me non interessa», ha precisato Attanasi.

Il secondo: i cambi di casacca e le trattative, interni ed esterni al Consiglio comunale, che ricordano il calciomercato estivo. Un fenomeno, quest’ultimo, dinanzi al quale Attanasi ha detto di non riuscire a restare indifferente e a voltarsi dall’altra parte.

Queste le premesse, dunque. Dopo essersi tolto qualche sassolino, rivolto verso quanti l’avevano attaccato, Attanasi ha ufficializzato l’apertura di credito a Bruno & Co., ma vincolata a quattro punti. Sintetizzando:

1) Lo stadio: qualora l’adeguamento non fosse portato a termine – ha sostenuto – il Comune sarebbe esposto a importanti pericoli finanziari, che sono dunque da scongiurare;

2) L’adozione del Pug entro e non oltre sei mesi anche per fugare ogni perplessità in termini di conflitti d’interessi e per rilanciare il comparto edilizio, senza il rilancio del quale “Francavilla è morta”;

3) Intercettare finanziamenti comunitari, anche grazie alla presenza nell’esecutivo di Nicola Lonoce, che è un esperto della materia;

4) Ciclo dei rifiuti e Tari: cercare soluzioni credibili ed efficaci sia per quanto concerne qualità ed efficienza del servizio, sia per quanto concerne le ricadute sui cittadini in termini di tassazione (è ancora fresco, oltre che in corso, con la scadenza della seconda rata il 16 agosto, il salasso di quest’anno).

Nel corso del suo intervento, inoltre, Attanasi ha specificato come la scelta sua e della sua parte politica non sia frutto di accordi sottobanco né di vecchie logiche partitocratiche («A chi appartiene questo o quell’assessore? Sono dei retaggi che non interessano la nostra idea di politica») ma una decisione assunta nella massima trasparenza, a differenza di altre fatte da altri in passato.

«È ora che anche in politica – ha concluso – il cinismo lasci il posto al civismo».

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