Dopo che nei giorni scorsi il Tar Puglia – Sezione di Lecce aveva accolto il ricorso della società “Heracle Srl” (rappresentata dagli avvocati Luigi Quinto e Andrea Pavarini) e, di fatto, dato il via libera alla cantierizzazione del mega-impianto di compostaggio (da 80mila tonnellate annue) tra le campagne di Erchie, quest’oggi il Consiglio di Stato, con decreto del presidente della quarta sezione Filippo Patroni Griffi, ha accolto la richiesta di sospendere i lavori di cantierizzazione proposta dal Comune di Erchie (rappresentato dall’avvocato Oronzo Marco Calsolaro). Del merito si discuterà il prossimo 30 novembre, data nella quale è stata fissata la camera di consiglio, ma nel frattempo “Heracle Srl” si potrà limitare unicamente a recintare il lotto nel quale in futuro potrebbe sorgere l’opera e a preparare l’area di cantiere in modo tale da non alterare in modo permanente lo stato dei luoghi. L’oggetto del contendere tra le parti è la presunta avvenuta decadenza del titolo edilizio che, secondo l’ente comunale, impedirebbe alla società proponente di accampare diritti. Una tesi con la quale, lo scorso 20 ottobre, non ha concordato il Tribunale amministrativo regionale, che ha dato ragione proprio a “Heracle”. Il Comune, per il tramite del sindaco facente funzioni Chiara Saracino, ha immediatamente impugnato la sentenza di primo grado e presentato ricorso, con l’istanza – nelle more del procedimento e della decisione – di stoppare ogni iniziativa già avviata nell’agro ercolano al confine con il territorio di San Pancrazio Salentino.
I residenti e le forze politiche contrarie all’enorme “compostiera” che inciderà in maniera negativa, a loro dire, sulla viabilità del paese e, soprattutto, sulla salubrità dell’aria e sulla salute della popolazione, sabato scorso hanno organizzato una manifestazione in giro per le vie del paese e conclusasi in piazza Umberto I per ribadire il loro “no” e per invocare a gran voce la revoca della convenzione a monte tra il Comune ed “Heracle Srl”. Il sit-in permanente di protesta era cominciato lunedì scorso, 23 ottobre, e prosegue anche in questi giorni in prossimità del luogo designato a ospitare l’impianto. Ora, però, sarà necessario attendere un altro mese prima che la pronuncia del Consiglio di Stato possa scrivere un nuovo capitolo di questa storia cominciata tre anni fa.