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«Suo figlio aveva l’assicurazione scaduta, servono 2.400 euro», ma la truffa non riesce

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L’ennesimo tentativo di truffare una persona anziana è andato in scena a Fasano. Nel pomeriggio di ieri (giovedì 30 novembre) il truffatore ha contattato un 76enne del posto sul suo numero fisso di telefono e, dopo essersi presentato come un avvocato, gli ha detto che suo figlio era rimasto coinvolto o, meglio, aveva causato un incidente stradale. Dopo di che, ha chiesto 2.400 euro per il pagamento della polizza dell’assicurazione che, a suo dire, era risultata scaduta. In seguito, sempre sulla stessa utenza fissa intestata al pensionato, è giunta un’altra chiamata. Stavolta era un sedicente maresciallo dei carabinieri – privo di accento e inflessione dialettale – a pretendere da lui quella stessa somma di denaro. L’anziano ha risposto di non avere alcuna intenzione di corrispondere dei soldi e, subodorato il tentativo di raggiro, ha immediatamente telefonato ai carabinieri della Compagnia di Fasano, che ora si sono messi sulle tracce del malintenzionato o dei malintenzionati.

Suggerimenti e consigli da parte dell’Arma:

Continuano ad essere segnalati episodi di truffe ad anziani commesse da finti appartenenti a Forze di Polizia o Enti Pubblici.
i Carabinieri invitano, pertanto, a porre la massima attenzione per non rimanere vittima di tali odiosi episodi. I modi per raggirare le vittime sono vari, ma tutti mirano ad ottenere somme di denaro in contanti o altri oggetti di valore.
Nella maggior parte dei casi le truffe sono realizzate tramite telefonate con le quali le vittime vengono raggirate da persone che si qualificano come avvocati o tutori dell’ordine, rappresentando situazioni spiacevoli (per lo più incidenti stradali), nelle quali sarebbero coinvolti i figli o altri stretti congiunti delle vittime stesse. dopo la conversazione telefonica, nel corso della quale viene comunicato alle vittime l’impellente necessità di pagare una somma di denaro (più o meno 5 mila euro) per evitare la carcerazione del proprio caro, si presenta un’altra persona a casa dell’anziano con il compito di ritirare il denaro o altri oggetti di valore.
È importante, per non cadere nella rete dei tanti truffatori che continuano a prendere di mira le fasce più deboli della popolazione, prestare sempre la massima attenzione e seguire questi semplici consigli:
– interrompere immediatamente comunicazioni telefoniche sospette del tipo di quelle sopra descritte e richiedere subito l’intervento dei Carabinieri;
– non aprire la porta a sconosciuti e, comunque, nei casi dubbi richiedere l’intervento di una pattuglia;
– non consegnare mai somme di denaro: nessun ente pubblico o privato invia proprio personale a domicilio per ritirare contanti per il pagamento di “fatture”;
– non fare mai riferimento al possesso di libretti postali, conti correnti, etc..

Oltre al 112, numero di emergenza unico, è possibile contattare la Stazione Carabinieri del posto di residenza.

 

 

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