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Sacerdote circuì una parrocchiana per riceverne l’eredità? Iniziato il processo, invocata la prescrizione. Quattro le parti civili

Gli avvocati Lombardi e Sartorio
Gli avvocati Lombardi e Sartorio

Si è tenuta l’altro ieri (martedì 6 gennaio) ed è durata più di due ore la prima udienza dibattimentale del processo a carico di don Angelo Altavilla, ex parroco della chiesa madre di Latiano, accusato di aver circuito una sua parrocchiana affetta da Alzheimer – Vita Maglie, deceduta il 30 aprile 2014 – al fine di ereditare da lei immobili e denaro.

L’imputato – difeso dagli avvocati Vincenzo Farina, Paola Gianfreda e Massimo Manfreda – era presente in aula, così come erano presenti le parti civili: Daniela Maglie e Giovanna Italia Maglie, residenti a Latiano, Raffaele Cuna, di Torre Santa Susanna, e Virginio Parabita, di Francavilla Fontana, assistiti dagli avvocati Antonio Sartorio, Antonella Rizzo, Cosimo Lodeserto e Giacomo Lombardi.

La difesa del prete ha sollevato numerose eccezioni di natura tecnica, tra le quali l’intervenuta prescrizione del testamento sottoscritto, nel 2008, dalla signora Maglie. I legali delle parti civili si sono però opposti punto su punto alle eccezioni della difesa così come il pubblico ministero Simona Rizzo. Il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi, Maurizio Rubino, si è riservato la decisione e ha fissato la prossima udienza per il prossimo 3 luglio.

I denuncianti – su tutti, Daniela Maglie, cugina indiretta della parrocchiana deceduta e forse circuita – sostengono che il religioso, grazie alla sua posizione, avesse convinto la loro congiunta a donargli ingiustamente un appartamento, un garage, una casa in campagna con 50 alberi d’ulivo e la somma di circa 400mila euro. La presunta circonvenzione d’incapace avrebbe complessivamente fruttato a don Angelo, tra immobili e soldi, qualcosa come un milione di euro.

 

 

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