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I carabinieri nei luoghi di ritrovo degli anziani per metterli in guardia dalle truffe: finora positivi i risultati

Prosegue senza sosta e continua a dare i suoi frutti la campagna di sensibilizzazione dei carabinieri dipendenti dal Comando provinciale contro le truffe ai danni delle fasce più deboli della popolazione e, in particolare, degli anziani. I militari frequentano i principali luoghi di aggregazione delle persone più in là con l’età – parrocchie, uffici pubblici, centri e circoli, esercizi commerciali – per metterle in guardia dalle mire dei truffatori, sempre più ingegnosi e senza scrupoli.

Una “comunicazione di prossimità” per favorire un’autodifesa più puntuale. Il messaggio è sempre quello di diffidare sempre e comunque da chi si presenta come appartenente alle forze di polizia (e non indossa l’uniforme) o come impiegato dell’Inps o di altri enti pubblici, o come dipendente di aziende erogatrici di gas, acqua o luce, che magari con modi gentili e a volte accompagnato da una donna suona alla porta chiedendo di entrare in casa.

Infatti, gli enti pubblici non inviano propri incaricati a domicilio e se lo fanno, lo preannunciano con comunicazione scritta. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia e dubitare di sedicenti amici di parenti, amici dei figli, persone non conosciute che hanno un solo obiettivo quando bussano all’usci: carpire la fiducia per truffare o commettere altri reati quali il furto.

Da prendere quale esempio è il comportamento del pensionato di Villa Castelli che, lo scorso mese di febbraio, non è caduto nel tranello. L’uomo ha ricevuto la visita di due giovani donne: una di esse, un volta in casa, si è denudata e gli ha prospettato la possibilità di fare sesso dietro un modesto compenso, mentre la complice ha cominciato a perlustrare l’appartamento. L’anziano ha declinato l’offerta e, non senza fatica, è riuscito a mettere alla porta le sgradite visitatrici.

Dopo qualche settimana, sempre con le stesse modalità, una coppia di donne si è presentata alla porta di un altro pensionato che però abbocca e si fa condurre in bagno per il rapporto sessuale, peraltro mai avvenuto. All’indomani, l’uomo si è accorto che da un cassetto mancavano 2mila euro: li aveva presi una delle due mentre l’altra intratteneva in bagno il padrone di casa. La vittima ha trovato comunque il coraggio di denunciare la vicenda ai carabinieri della Stazione di San Michele Salentino che, dopo qualche giorno, sono riusciti a identificare le truffatrici, nomadi di origine rumena, mentre si aggiravano per il centro abitato di San Michele Salentino. Nelle loro borse avevano diverse paia di calcini che riferivano di vendere porta a porta (una delle scuse per introdursi nelle case dei bersagli).

Una delle due, Laura Farkas, dopo una ricognizione fotografica, è stata arrestata e condotta nel carcere di Lecce; a suo carico pendevano già due ordini di carcerazione, uno della Procura di Benevento e uno di Torre Annunziata, per furti commessi nelle province di Benevento e Napoli.

Da successivi accertamenti era emerso che dalla Lombardia alla Sicilia era stata controllata numerose volte fornendo nomi diversi. La complice è stata invece denunciata per furto e truffa.

Il modo più semplice per non cadere nelle trappole – fanno sapere i militari – è quello di non aprire per alcun motivo a chi non si conosce direttamente. Diffidare sempre e comunque di tutto e tutti poiché l’insidia è in agguato, dalla venditrice ambulante di calzini alla comunicazione della falsa vincita di un concorso, per la riscossione del relativo premio occorre un versamento in denaro.

 

 

 

 

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