Cerca
Close this search box.

Contraffacevano e ricettavano orologi e preziosi: uno in carcere, cinque ai domiciliari – I dettagli

Un momento della conferenza stampa odierna

Contraffacevano e ricettavano preziosi per poi rivenderli come originali. Stamane all’alba, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sei persone, una delle quali è stata condotta in carcere, mentre le restanti cinque sono state sottoposte agli arresti domiciliari. Si tratta del 37enne tarantino Egidio Stevens Saracino (carcere), del 57enne ostunese Giuseppe Pannofino (domiciliari), del 55enne tarantino Maurizio Uzzi (domiciliari), del 57enne tarantino Raffaele Caforio (domiciliari), della 62enne tarantina Maria Pastore (domiciliari) e del 26enne napoletano Giuseppe Di Nocera (domiciliari). Sono tuttora in corso accertamenti nei confronti di altri nove soggetti.

L’operazione “Frankenstein”, condotta tra le province di Brindisi, Taranto, Bari, Napoli, Roma e Bologna, ha consentito di smascherare un giro di ricettazione, contraffazione e riciclaggio di oggetti preziosi, soprattutto orologi di lusso dei noti brand internazionali Rolex e Omega. Gli oggetti erano spesso rivenduti a un’oreficeria di Ostuni – “Lo Scrigno” – che poi li rivendeva per autentici, a privati e a imprese. Il giro d’affari – ancora in buona parte da ricostruire – sarebbe stato, secondo gli investigatori delle fiamme gialle, molto consistente.

Stando alle risultanze investigative: il gioielliere – non concessionario Rolex – si sarebbe occupato della vendita al dettaglio dei Rolex e degli Omega “di secondo polso”, cioè usati ma con tanto di certificato (anch’esso contraffatto); gli orologi erano prodotti a Taranto da Saracino, peraltro sottoposto ai domiciliari durante il periodo delle indagini, giacché 37enne sapeva perfettamente assemblare le componenti di orologeria (dagli ingranaggi, alle lancette, alle lenti) che pare gli fossero fornite da Di Nocera; i falsi certificati – le card erano difformi da quelle reali – erano invece stampati da una tipografia di Bologna. Gli orologi giungevano spesso a Ostuni grazie ad alcuni tra parenti e amici di Saracino; i prodotti, oltre che in Puglia, erano commercializzati anche all’estero, tipo in Germania, Olanda e Belgio.

Non sono noti tutti i nomi degli acquirenti e la conferenza stampa tenuta oggi nel Comando provinciale di Brindisi della Finanza è stata finalizzata anche lanciare ad avvisare chi potrebbe aver acquistato un Rolex o un Omega nella gioielleria di cui sopra. I finanzieri invitano coloro che nutrono dubbi a rivolgersi ai rivenditori autorizzato o allo stesso Comando della Finanza.

 

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com