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Riuscirono ad arrestare tre rapinatori poco dopo il colpo, riconoscimento ufficiale per due carabinieri

Da sinistra il brigadiere capo Giuseppe Lonoce, il colonnello Giuseppe De Magistris, il vice brigadiere Fabrizio Conzo e il capitano Nicola Maggio

Nella mattinata di ieri (lunedì 16 aprile) il comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, colonnello Giuseppe De Magistris ha voluto tributare al brigadiere capo qualifica speciale Giuseppe Lonoce e al vice brigadiere Fabrizio Conzo un riconoscimento dopo il rapido arresto, lo scorso 28 febbraio, degli autori della tentata rapina in un centro scommesse di Francavilla Fontana.

Nella motivazione, che si riporta integralmente, sono descritti i fatti e il contributo fornito dai due militari: “Addetto al NOR – Aliquota Radiomobile – di Compagnia distaccata, in occasione di una tentata rapina in danno di un centro scommesse della giurisdizione, dando prova di grande sagacia, spiccata iniziativa, intuito operativo ed elevata capacità professionale, si poneva alla ricerca, unitamente ad altro commilitone, dei rapinatori dileguatisi a bordo di un’autovettura rubata, rintracciandoli subito dopo nel mentre si allontanavano, a piedi, dopo aver abbandonato il mezzo. L’operazione si concludeva con l’arresto dei tre malfattori, il recupero del veicolo rubato, nonché di un fucile a canne mozze, con matricola abrasa, e del materiale utilizzato per il travisamento. L’importante risultato investigativo contribuiva a esaltare il prestigio e l’immagine dell’Istituzione. Francavilla Fontana, 28 febbraio 2018″.

Quel giorno, due rapinatori col volto coperto, uno dei quali armato di fucile a canne mozze, tentarono d’irrompere nel “Win Time” di viale Italia (zona ospedale), mentre un altro rimase ad attenderli fuori al volante di una Fiat Panda. La rapina non si consumò poiché il titolare dell’esercizio chiuse in tempo una porta di sicurezza. I tre si dettero alla fuga, ma l’analisi dei filmati consentì di rintracciarli in pieno centro abitato, a circa due chilometri dal bersaglio del colpo. Durante le fasi dell’identificazione e della perquisizione, i militari trovarono in loro possesso anche un attrezzo da scasso, un cosiddetto “spadino”, normalmente utilizzato per l’accensione di vecchi modelli di autovettura prive di codificazione della chiave.

Questo elemento, insieme all’abbigliamento dei tre soggetti, corrispondente a quello dei rapinatori, indusse gli investigatori a condurli in caserma. Le ricerche permisero poi di ritrovare la Fiat Panda utilizzata per la fuga, risultata rubata in Oria il giorno precedente. Nel veicolo c’erano ancora il fucile a canne mozze (nascosto sotto un tappetino) un berretto con visiera, un foulard e dei guanti.

 

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