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Avvocato uccise cliente nel suo studio, condannato a 15 anni


Fortunato Calò, 47 anni, è stato condannato a 15 anni di reclusione dopo aver ucciso nel suo studio legale, a Oria, il 45enne di Torre Santa Susanna, ma sposato e residente a Oria, Arnaldo “Fernando” Carluccio. Il sostituto procuratore Raffaele Casto aveva chiesto l’ergastolo, ma il Gup Tea Verderosa, in sede di giudizio abbreviato, ha deciso diversamente.
L’omicidio avvenne il 30 marzo dello scorso anno, quando il legale estrasse una pistola – regolarmente detenuta, ma per uso sportivo – e fece fuoco: a suo dire, in più occasioni era stato minacciato da Carluccio. L’origine dei litigi tra i due e del tragico epilogo sarebbe stato da individuare in una vecchia pratica relativa a un sinistro stradale che Calò seguiva per Carluccio. Quest’ultimo avrebbe chiesto, anche a brutto muso, dei soldi in anticipo al professionista: circa 30mila euro.
Calò, difeso dagli avvocati Pasquale Annicchiarico e Giancarlo Camassa, aveva riferito, già nella fase delle indagini, di minacce (anche di morte) rivolte a lui e alla sua famiglia da Carluccio, minacce telefoniche, via sms e di persona.
I fatti finiti a processo.
È il 30 marzo 2017. Calò rientra da Brindisi, dove aveva accompagnato sua madre per questioni personali. Dopo l’ennesimo contatto con Carluccio, gli fissa un incontro nel suo studio di via Latiano, a Oria, ma prima passa da casa e prende l’arma. Giunge sul posto e nasconde la pistola dietro la schiena. Carluccio è disarmato. Nella stanza del legale si consuma un altro alterco, ma stavolta il finale è tragico: Calò estrae la sua PX4 Storm e scarica un intero caricatore contro il cliente-rivale. Solo un colpo non va a segno, tutti gli altri sì. Lesioni all’aorta e ai polmoni, dirà poi il medico legale. Per Carluccio non c’è davvero nulla da fare.
Per i legali di Calò, si trattò di legittima difesa. Se n’è discusso a processo, dove questa sera il giudice ha condannato a 15 anni Calò, avendo in parte accolto le tesi difensive. Calò, oltre ai 15 anni di carcere – meno quell’anno e mezzo che ha già trascorso nella casa circondariale di Brindisi – dovrà risarcire il danno alle parti civili, moglie e figli di Carluccio, e accollarsi le spese legali.

 

 

 

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