Oria, l’opposizione: «Quei due assessori amministrano in conflitto d’interessi?»


Cinque consiglieri di minoranza di Oria su sei hanno presentato, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, un’interrogazione per sapere dall’Amministrazione se gli assessori Simona Erario (Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente) e Angelo Mazza (vicesindaco con delega ad Attività produttive e Tributi) versino o meno in condizione di conflitto d’interessi rispetto agli incarichi in Giunta ricevuti lo scorso 17 luglio. Erario, infatti, è un’ingegnere, Mazza un commercialista, e tutti e due hanno studi professionali a Oria.

Simona Erario

I consiglieri firmatari – Pino Carbone, Francescantonio Conte, Domenico D’Ippolito, Cosimo Ferretti e Giancarlo Marinò – ipotizzano il rischio di una potenziale “incompatibilità”, perlopiù in termini d’inopportunità, tra i loro ruoli di amministratori pubblici e le rispettive libere professioni private. Nel documento – indirizzato al responsabile anticorruzione del Comune (il segretario generale Rosario Cuzzolini), al sindaco Maria Lucia Carone, ai componenti della Giunta e, per conoscenza, al prefetto di Brindisi Valerio Valenti, al Nucleo comunale di valutazione (presieduto da Roberto Carucci) e al presidente delle assise civiche (Cosimo Patisso) – si citano il Testo unico enti locali (Tuel), pareri del Ministero dell’Interno e dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).

In particolare – con riferimento all’articolo 78 terzo comma del Tuel – è rammentato che: “I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.

Angelo Mazza, vicesindaco di Oria

Un passaggio di una risoluzione del Ministero dell’Interno (20 gennaio 2000) recita poi così: “Il citato articolo (di cui sopra) ha per obiettivo la garanzia dell’imparzialità dell’azione amministrativa in un quadro comunque di attenzione alle concrete condizioni di operatività degli enti locali, soprattutto quelli minori, e si rivolge a coloro che svolgono in proprio un’attività libero-professionale nello stesso settore nel quale, come pubblici amministratori, sono chiamati a tutelare gli interessi della collettività locale”.

E, ancora, nelle premesse è richiamata una delibera Anac del dicembre 2016 in cui si adombra “(…) un’indebita influenza sulla volontà del personale amministrativo esercitata dal professionista (che) deve ritenersi sussistente quantomeno nella forma potenziale, in riferimento a tutte le pratiche riconducibili, anche, allo studio in cui l’assessore esercita anche come socio”.

«La presenza di un conflitto d’interessi – sostengono ancora dalla “Coalizione del buongoverno” – aumenta il rischio di corruzione a cui è esposta l’azione amministrativa».

Perciò, il quintetto d’opposizione, chiede di sapere se l’ingegnere Erario si stia astenendo dall’esercizio della professione, se esistano sue pratiche, istanze o procedure pregresse o nuove presso il Comune e se tutto ciò sia stato reso noto sull’albo pretorio online. Si chiede anche se il dottor Mazza abbia presentato una dichiarazione per indicare il suo status.

Infine, si specifica, che il conflitto d’interessi non rappresenta un’espressa causa d’incompatibilità (sarebbe necessaria una modifica dello Statuto comunale affinché lo fosse) ma che andrebbe comunque tenuto sotto controllo per garantire un’anticorruzione più efficace e una maggiore trasparenza a beneficio della collettività.

 

 

 

 

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