Operazione “Commando Ultrà”, sei arresti dopo l’agguato: i dettagli


Nelle prime ore di quest’oggi (mercoledì 5 dicembre) personale della Digos della Questura di Brindisi e del commissariato di polizia di Ostuni, con la collaborazione dei colleghi del commissariato di Monopoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal Gip Stefania De Angelis su richiesta del Pm Manuela Pellerino – nei confronti di sei persone, tutte monopolitane, ritenute responsabili dell’agguato dello scorso 30 ottobre ai danni di un gruppo di ultras della Virtus Francavilla Calcio di ritorno da una trasferta proprio a Monopoli. Gli indagati, posti ai domiciliari, sono: Alfredo Moro, Francesco Ladogana, Davide De Carlo, Felice Di Carlo, Stefano Sardella, Pietro Renna. I reati loro contestati sono: rapina, lesioni personali, accensioni ed esplosioni pericolose, danneggiamento, porto di armi od oggetti atti ad offendere, lancio di materiale pericoloso. L’operazione è stata definita “Commando Ultrà”.Di seguito la ricostruzione dei fatti da parte della polizia:

“Gli arrestati immediatamente dopo il termine dell’incontro calcistico SS Monopoli 1966 contro Virtus Francavilla calcio, valevole per la coppa Italia di Lega Pro Nazionale, avevano seguito a bordo di due auto una Renault Scenic sulla quale viaggiavano un gruppo di giovani tifosi del Francavilla calcio che avevano assistito all’incontro presso lo stadio comunale di Monopoli. Ad un certo punto giunti nel territorio di Ostuni, ritenendo che ci fossero le condizioni giuste per l’agguato, procedevano a bloccarne la marcia della Renault, ponendosi dinanzi ad essa, mentre con l’altro veicolo si posizionavano alle spalle della stessa auto bloccata. A quel punto i tifosi violenti davano il via ad un assalto cruento alle vittime messe in condizione di non potersi più sottrarre con la fuga. Così davano libero sfogo alle loro intenzioni violente aggredendo i tifosi con una mazza intimandogli di consegnargli lo striscione rappresentativo della propria tifoseria. L’aggressione produceva la distruzione della predetta autovettura Renault Scenic, frantumando il lunotto posteriore ed il vetro laterale destro. Cagionavano così alle vittime molteplici lesioni personali utilizzando una mazza da baseball. Gli aggressori tentavano di dare fuoco alla vettura bloccata lanciando all’interno un artificio pirotecnico, rischio evitato dalla prontezza di una delle vittime che prendeva il bengala e lo lanciava all’esterno ustionandosi la mano. L’aggressione aveva termine quando venivano sottratti tutti i vessilli della Virtus Francavilla e gli assalitori si davano alla fuga.
I giovani aggrediti chiedevano soccorso alla Polizia che interveniva sul posto raccogliendo le prime notizie utili alle indagini avviate immediatamente dal personale del Commissariato P.S. di Ostuni, della DIGOS di Brindisi e del Commissariato di P.S. di Monopoli per individuare gli autori del vile e scellerato gesto delittuoso. Il territorio era naturalmente quello degli ambienti della tifoseria del Monopoli, nonostante l’episodio fosse accaduto a notevole distanza. La conferma arrivava dalla visione del pregevole quantitativo di filmati acquisiti e tassello dopo tassello si riusciva a ricostruire in maniera capillare la dinamica dei fatti.
In sintesi, l’attività investigativa nella sua complessità di acquisizione e visione di video, analisi di tabulati telefonici ed in ultimo delle dichiarazioni confessorie rese dai responsabili di tali condotte, ha consentito di raccogliere elementi di assoluto rilievo probante sul conto delle su riportate persone, tutti appartenenti alla frangia ultras di Monopoli denominata “Bad Boys” riconosciute oltre ogni ragionevole dubbio dall’Autorità giudiziaria brindisina quali gli autori in concorso del raid delinquenziale. La complessa indagine ha tratto le mosse dal meritorio gesto di denuncia da parte della tifoseria aggredita e si inserisce nell’ambito dell’azione di costante monitoraggio svolta dalla Questura di Brindisi nei riguardi delle tifoserie nei cui confronti la Polizia di Stato avvalora l’opportunità di un approccio simbiotico e produttivo che non disgiunga dall’applicazione del pugno fermo della legalità ove la strategia del dialogo preventivo non sortisca gli esiti auspicati minando l’equilibrio dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.
Infatti, nella gestione delle manifestazioni sportive la Questura di Brindisi ha sperimentato con successo modelli che valorizzano la sana tifoseria, giungendo anche alla condivisione di spazi comuni tra tifoserie avverse, ma allo stesso tempo esercitando una vigilanza intransigente su tutti quei comportamenti che esprimano violenza. Tali modelli hanno avuto grande successo poiché condivisi con la squadra Stato: Procura della Repubblica, Prefettura e tutte le forze di polizia”.

 

 

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