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Furti d’auto e attrezzi agricoli con cavalli di ritorno: pesanti condanne in primo grado


Si è concluso nei giorni scorsi il processo di primo grado scaturito dall’operazione “Patalini 2” (dal soprannome di alcuni degli indagati) condotta lo scorso mesi di giugno dai carabinieri della Stazione di Oria per disarticolare un gruppo criminale dedito ai furti d’auto e alle conseguenti estorsioni (cosiddetti cavalli di ritorno). Condanne pesanti quelle inflitte lo scorso 18 dicembre dal Gup Giuseppe Biondi del Tribunale di Brindisi agli imputati, su tutti Maurizio De Michele (nove anni e due mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione legale per la durata della pena) e Michele Cera (nove anni, quattro mesi e 20 giorni di reclusione, anch’egli con le medesime interdizioni di De Michele).Tre anni e dieci mesi con interdizione quinquennale dai pubblici uffici per Giuseppe Castrovillari ed Emanuele Darimadea. Un anno e quattro mesi per Salvatore Sasso, otto mesi e beneficio di non menzione per Antonio Galluzzo. Il giudizio immediato ha scongiurato pene persino più severe nei loro confronti.

L’operazione di polizia giudiziaria dei carabinieri della Stazione di Oria, coordinati dal luogotenente Roberto Borrello, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Francavilla Fontana, scattò nelle prime ore del mattino dello scorso 19 giugno quando furono eseguite dieci ordinanze di custodia cautelare, richieste dal Pm Luca Miceli ed emesse dal Gip Stefania De Angelis, a carico di altrettanti indagati. Quattro di loro erano recidivi, poiché nel mese di giugno 2017 erano già stati condannati a più di 25 anni di reclusione per gli stessi reati, ossia il furto e la ricettazione di numerosi auto e attrezzi agricoli per poi chiedere “riscatti” tra i 500 e i 2mila euro (22 tra le persone derubate non avevano denunciato i furti e le estorsioni subiti).

L’area di “caccia” era piuttosto estesa: da Oria – quartier generale e nascondiglio ideale della refurtiva – ai comuni limitrofi e persono al Leccese e al Tarantino.

Nel corso delle indagini furono recuperate 29 auto rubate, nascoste perlopiù nell’ampio e spesso impervio territorio rurale di Oria.

 

 

 

 

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