

Le dimissioni del consigliere Alessio Carbone rappresentano il cedimento di un pilastro portante dell’intera coalizione del cambiamento. Tutto è ancora avvolto in un silenzio che giorno dopo giorno diviene sempre più assordante e mi convinco sempre più che quanto accaduto sia il frutto di una logica politica spartitoria, appartenete a quella “vecchia politica” che la coalizione del cambiamento ha sempre condannato, alla quale, con ogni probabilità, per una questione di coerenza, l’ormai ex consigliere non ritiene più di appartenere.Devo constatare purtroppo che per i più abili ed esperti esponenti della maggioranza il cambiamento è stato l’ennesimo mezzo cavalcato per il raggiungimento di un proprio piccolo o grande fine personale e che pian piano, uno alla volta, vengono ricoperti i ruoli politici più prestigiosi. A farne le spese sono gli esponenti di maggioranza più giovani, quelli meno esperti e illusi, animati, sin dalle prime battute della campagna elettorale, da fede e sete di cambiamento…
E’ doveroso rispettare la libera scelta di ognuno e qualora le dimissioni avessero natura diversa da quella da me sopra ipotizzata esprimo tutta la mia leale solidarietà all’Arch. Carbone Alessio sia come persona che come professionista.
Quanto accaduto costituisce a parere del sottoscritto un episodio gravissimo per l’immagine di tutta la coalizione del cambiamento, non tanto per le dimissioni del Consigliere, ma quanto per l’indifferenza di Sindaco e Amministrazione, forse perché Carbone è stato uno degli spiriti più critici dell’operato amministrativo?
E intanto la città giorno dopo giorno subisce gravissime conseguenze: viabilità urbana disastrosa, campagne sempre più sporche, randagismo, inefficienza degli uffici che blocca quel poco di economia rimasta, redazione di atti illegittimi privi di ogni controllo politico-amministrativo, assegnazioni di deleghe consiliari ridicole e scriteriate, opere pubbliche in parte bloccate, dissesti del manto stradale urbano ed extra urbano.
«Nulla, una serie di parole, solo buoni intendimenti, un tirare a campare, un continuo posticipare i problemi, la maleodorante politica del rinvio laddove la città non può più aspettare. Questa prolungata melina è il frutto di chi presuntuosamente credeva di poter bene amministrare questa città .
Domenico D’IPPOLITO
(Cons. comunale Democratici per Oria )