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Suolo pubblico, linea dura del Comune: sequestrati sedie, tavolini, ombrelloni. Verbali a raffica

Lo smontaggio e il sequestro dell’ombrellone del Giba

Da qualche giorno a questa parte, piazza e centro di Francavilla Fontana – dove in genere si concentra la cosiddetta “movida” – sono meno popolati del solito sia durante la settimana che nel weekend. Ciò da quando la polizia locale, su impulso dell’Amministrazione comunale, ha deciso di far rispettare alla lettera il regolamento Tosap (Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche): via le sedie, via i tavolini, via le strutture mobili e sanzioni à gogo.

Il tutto sulla base di una normativa locale da più parti ritenuta ormai fuori luogo e sulla quale, nel recente e meno recente passato, si era deciso di chiudere non uno ma tutti e due gli occhi. La normativa prevede che per 300 giorni l’anno è possibile, previo pagamento, fruire delle aree pubbliche all’aperto, per 65 giorni (dall’8 gennaio al 14 marzo) invece no.

Così, nelle prime ore di questa mattina, ad appena una settimana dalla riapertura dei termini, è stato smontato coattivamente e sequestrato il grande ombrellone del Giba (vedi foto e video). Ma quello del Giba, uno dei locali più rappresentativi della Città degli Imperiali, è solo un esempio, dato che lo stesso trattamento è stato riservato anche agli altri.Stavolta, insomma, le cose sono andate diversamente e la responsabilità di questa linea dura se l’è assunta l’assessore alle Attività produttive Domenico Magliola, il quale in una nota ha chiarito:

L’assessore Magliola

“Come si evince in maniera inequivocabile dalla lettura del Regolamento, che rammento è stato approvato nel 2012 dal Consiglio Comunale e successivamente integrato dallo stesso nel 2016, quello che sta avvenendo in questi giorni è la naturale conseguenza dell’applicazione delle regole – dichiara l’Assessore alle Attività Produttive Domenico Magliola – dispiace constatare che ci sia qualcuno che invita espressamente a chiudere un occhio di fronte alla reiterata violazione di una norma. Ricordo a tutti che le sanzioni e il rischio di rimozione coatta era ribadito in maniera inequivocabile. Sulle regole non si può transigere, verremmo meno al nostro dovere istituzionale. Si sta valutando in Commissione la modifica del regolamento. Le proposte, su cui alcuni componenti della minoranza hanno manifestato una legittima contrarietà, non giustificano chi avrebbe dovuto rimuovere le strutture alla scadenza del trecentesimo giorno. È oltremodo diseducativo e deprecabile – conclude l’Assessore – attaccare chi garantisce il rispetto della legalità facendo il proprio dovere”.

Non mancano comunque le polemiche – sia da parte degli operatori che della politica – per una tolleranza zero considerata un po’ tardiva e da qualcuno, come il predecessore di Magliola, Luigi Galiano, inopportuna ed eccessivamente vessatoria.

Qui di seguito ciò che l’ex amministratore, oggi consigliere comunale, ha scritto sul suo profilo facebook:

Il consigliere Luigi Galiano

“Quello che sta accadendo in questi giorni, addirittura in queste ore, sa dell’assurdo. Fioccano multe e sequestri in danno agli esercizi che non hanno rispettato il divieto di rimuovere le strutture esterne per il periodo di due mesi come stabilito dall’apposito regolamento comunale (l’ultimo sequestro di un ombrellone è di questa mattina presto!).

Capiamoci bene, le forze dell’Ordine stanno facendo rispettare la legge perché la legge va rispettata sempre!

Ma le forze politiche che oggi ci amministrano cosa stanno facendo? Si stanno giustificando gettando calunnie e veicolando informazioni false in danno a chi li ha preceduti.

Vi ribadisco come la penso in merito.

Intanto, prima di parlare, bisognerebbe avere un po’ di memoria storica (ma gli attuali amministratori non ce l’hanno!) e sapere che la norma che prevede tale divieto per gli esercenti era ispirata da due motivi fondamentali: 1) avere per un periodo di tempo all’anno l’intera città libera da tavolini ecc; 2) avere la città, appunto, libera per poter procedere con le relative pulizie.

Ora, la norma in questione è vecchissima e, mi pare evidente che per lo svilupparsi e la nascita di tante attività in giro per la città (Piazza, Viale Lilla e Via Capitano di Castri, solo per fare degli esempi), con le relative importanti strutture esterne, oggi non è più di facile applicazione, a meno che non si voglia fare quello che stanno facendo gli attuali amministratori e cioè multe e sequestri a go-go!

La norma è ancora più assurda, tant’è che noi, prima che cadesse la nostra Giunta, la stavamo cambiando, anche e soprattutto alla luce della modifica che facemmo noi (Assessore alle Attività Produttive Luigi Galiano!) grazie alla quale abbiamo dato la possibilità a tanti piccoli esercenti di poter posizionare all’esterno piccole sedute di cortesia e tavolini (tradotto: maggior lavoro, più posti di lavoro, sicuramente più spazio pubblico occupato).

Ma si raggiunge veramente il grottesco nel momento in cui il suolo pubblico viene “lautamente” pagato dagli esercenti, oltre alla tassa per la spazzatura, i quali provvedono loro stessi a pulirsi piazzali delle proprie attività!

È il Comune inadempiente nei loro confronti e non loro!

Ecco perché NOI, nelle more della modifica del regolamento, “tolleravamo” questa situazione.

Oggi, invece, i “nuovi” non dicono la verità, non conoscono la storia, non sanno come uscirsene da questa situazione e, addirittura, in attesa forse di un miracolo, lasciano gli esercenti in balia di multe salatissime e di sequestri!”.

 

 

 

 

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