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Il consigliere Ferretti: «Il Comune incassa Tosap, Tari e aggio dal gestore dei parcheggi a pagamento?»

A sinistra il vicesindaco Angelo Mazza, a destra il consigliere comunale di minoranza Cosimo Ferretti

L’ex sindaco di Oria, oggi consigliere comunale di minoranza, Cosimo Ferretti questa mattina ha protocollato un’interrogazione per chiedere ragguagli circa il pagamento da parte della società che gestisce il servizio parcheggi a pagamento – Isea Srl – della Tosap, della Tari e dell’aggio sugli abbonamenti in favore del Comune. Della questione Ferretti si era già occupato durante il Consiglio comunale dello scorso 19 dicembre quando fece notare come, a differenza che nel capitolato di gara redatto dal Settore Polizia Locale, nella delibera numero 5 del 10 gennaio 2017 (in epoca Ferretti) non fosse esclusa la corresponsione di un aggio da parte del gestore.

Nella stessa delibera, osservò ancora il consigliere, non vi era alcun riferimento alla Tassa per l’occupazione di suolo e aree pubbliche (Tosap) e alla Tari (Tassa sui rifiuti) mentre nel capitolato era scritto che: “Il servizio non prevede il pagamento dell’imposta comunale per occupazione del suolo pubblico e tassa sui rifiuti solidi urbani”.

«A mio modesto avviso – disse Ferretti – tale precisazione, frutto di interpretazione meramente soggettiva, non rientrava nei poteri del responsabile della polizia locale, poiché trattasi di materie disciplinate ope legis in virtù di normative nazionali e regolamenti comunali (per esempio: il regolamento Tari del Comune di Oria esclude dal pagamento del tributo le aree adibite alla sosta gratuita dei veicoli)».

Poi specificò ancora:«Giova evidenziare che il parere favorevole espresso dalla dottoressa Angelica Sabba, responsabile del Settore economico-finanziario, in calce alla richiamata delibera di Giunta, non può considerarsi valido anche per quanto stabilito dall’allora responsabile della polizia locale nel capitolato di gara circa l’esclusione della Tosap e della Tari nonché per l’esclusione dell’aggio per l’importo degli abbonamenti».

Così, stamane l’ex primo cittadino è tornato alla carica per chiedere se nel frattempo l’Amministrazione comunale si sia attivata per introitare dalla Isea Srl le tasse comunali e per regolarizzare l’obbligo dell’aggio, in favore del Comune, pari al 31 per cento sugli abbonamenti da parte dei residenti.

«Non farlo significherebbe, a mio parere, agevolare l’illecito arricchimento della ditta, con conseguente danno alle casse comunali, censurabile dalla magistratura contabile e forse anche da quella penale!», dichiara.

Dopo aver specificato come il rapporto giuridico tra Comune e Isea Srl sia non di appalto di servizio, ma di concessione, Ferretti sostiene: «È fuor di dubbio che la ditta Isea occupa le aree in qualità di soggetto terzo a cui è stato concesso di sfruttare le aree pubbliche destinate alla sosta, per tutti i giorni dell’anno, e incassa direttamente i corrispettivi, versandone al Comune solo una parte, con cadenza trimestrale, quale corrispettivo della concessione. Ricordo – continua – come nel maggio 2013 l’allora Collegio dei revisori dei conti, nel redigere la relazione sul rendiconto di gestione dell’anno 2012, a pagina 12 scrisse: “Si chiede di verificare se sia dovuta la tassa sui rifiuti dal concessionario sulle aree adibite a parcheggio a pagamento”».

«Ed ancora, il dottor Angelo Mazza, attuale vicesindaco con delega alla fiscalità locale, il 30 ottobre 2012, pubblicò un articolo sul suo blog nel quale fra l’altro era riportato il seguente messaggio: “Una cosa è certa, vigileremo costantemente in modo che quei pochi aspetti positivi derivanti dal servizio in concessione possano pienamente realizzarsi: introito Tarsu e applicazione ai dipendenti di contratti collettivi nazionali di lavoro. Chiederemo al Comune di introitare la Tarsu non solo dall’odierno gestore del servizio ma anche dalla ditta che ha gestito i parcheggi a pagamento nel periodo novembre 2009-dicembre 201o: la Suprema Corte di Cassazione in merito è stata molto categorica con una sentenza che lascia spazio a dubbi di sorta”».

 

 

 

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