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Foto e video sui social durante il Consiglio comunale: botta e risposta tra minoranza e presidente

A sinistra il consigliere Andrisano, a destra il presidente del Consiglio Attanasi

Tra le tante polemiche, per così dire tradizionali, tra maggioranza e minoranza, a seguito dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Francavilla Fontana ne è nata anche una nuova, poi effettivamente sfociata nientemeno che in un’interrogazione consiliare ritenuta irricevibile dal presidente delle assise. Oggetto del contendere: la possibilità per gli amministratori di scattare foto o effettuare registrazioni audiovisive proprio durante i lavori del consesso e di postarle successivamente sui social network.

Con l’interrogazione, protocollata il 2 maggio, i consiglieri Antonio Andrisano (Forza Italia), Nicola Cavallo (Pd), Anna Ferreri (Lista Taurisano), Luigi Galiano (Francavilla popolare) intendevano sapere “se sa legittimo e/o comunque conforme al Tuel (Testo unico enti locali) e al Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che, durante i lavori dell’Assise comunale, consiglieri comunali e/o assessori scattino fotografie o realizzino file video, postandoli poi sulle piattaforme sociali, in assenza di una preventiva richiesta e successiva autorizzazione da parte del presidente del Consiglio comunale”.

La “curiosità” dei consiglieri di minoranza – ispirati dal capogruppo di Fi Andrisano – è nata dopo quanto avvenuto durante il Consiglio comunale di lunedì scorso, quando appunto diverse foto erano finite su facebook quasi “in diretta”.

Il presidente dell’assemblea civica, Domenico Attanasi, ha replicato immediatamente all’interrogazione, ma soltanto per riferire ai suoi firmatari che, così per come posta, non rientra nel perimetro delineato dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, “trattandosi – scrive Attanasi – di una mera richiesta di parere tecnico-giuridico in ordine a fattispecie astrattamente ipotizzate”.

L’articolo 88 (contenuto delle interrogazioni) del Regolamento in questione – fa notare il presidente – prevede che: “L’interrogazione consiste nella semplice domanda fatta per sapere: se una determinata circostanza sia vera; se alcuna informazione sia pervenuta al Sindaco o alla Giunta; se la Giunta o il Sindaco intendano comunicare al Consiglio determinati documenti o abbiano preso o intendano prendere alcuna risoluzione su oggetti determinati; o comunque per sollecitare informazioni o spiegazioni sull’attività dell’Amministrazione comunale”.

 

 

 

 

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