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Case popolari, carabinieri scoprono 66 occupanti abusivi. Denunce anche per furto di acqua e gas


Nei giorni scorsi, i carabinieri dipendenti dal Comando provinciale di Brindisi hanno effettuato un focus sugli alloggi popolari presenti nel territorio di loro competenza: sono stati 3.668 quelli controllati, con 66 occupanti denunciati per occupazione abusiva. Nei loro confronti scatterà il sequestro preventivo degli appartamenti per il successivo rilascio coattivo e la conseguente assegnazione regolare ad aventi diritto. Nel corso del servizio sono anche state arrestate in flagranza quattro persone per furto di acqua e gas. Uno degli immobili è stato sgomberato e il suo occupante denunciato per falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico.L’attività dell’Arma è partita da un riservato censimento da parte delle Stazioni territoriali, che hanno acquisito e trasmesso informazioni ai colleghi dei settori investigativi. Nelle cosiddette “case popolari” spesso purtroppo si annidano anche sacche d’illegalità connesse alla criminalità comune e a quella organizzata.

Al di là di ciò, questo tipo di alloggi è martoriato dalla piaga delle occupazioni abusive, di frequente ad opera di inquilini noti alle forze dell’ordine.

Le verifiche da parte dei militari sono state avviate lo scorso mese di dicembre con il precipuo scopo di scoprire gli occupanti irregolari, di togliere loro gli alloggi e di riassegnarli secondo legge.

Infatti, i diversi bandi di assegnazione degli alloggi di edilizia popolare prevedono i casi di annullamento e di decadenza che consentono il recupero degli immobili. L’annullamento è disposto con provvedimento del Comune competente nei casi di assegnazione avvenuta in contrasto con le norme vigenti al momento dell’assegnazione medesima ovvero sulla base di dichiarazioni mendaci o di documentazioni false.

L’annullamento dell’assegnazione avvenuto nel corso del rapporto di locazione, comporta la risoluzione di diritto del contratto. La decadenza viene dichiarata dal Comune, anche su proposta dell’ente gestore, nei casi in cui l’assegnatario non occupi l’alloggio nel termine indicato all’atto della consegna, abbia ceduto o sublocato l’alloggio assegnatogli, non abiti stabilmente, ne muti la destinazione d’uso, abbia adibito l’alloggio ad attività illecite o immorali, perda i requisiti prescritti per l’assegnazione, fruisca di un reddito annuo complessivo per il nucleo familiare superiore al limite stabilito per la permanenza.

Anche la decadenza dall’assegnazione comporta la risoluzione di diritto del contratto e il rilascio immediato dell’alloggio.

Nel corso dei controlli, i carabinieri si sono concentrati anche sulle utenze domestiche (luce, acqua, gas) e sui loro intestatari.

Così, 66 persone sono state denunciate a piede libero per invasione di terreni o edifici pubblici o destinati ad uso pubblico

Due persone sono state denunciate per furto di acqua: grazie a un bypass del contatore sono riusciti a non farne registrare i consumi; due altre, invece, sono state denunciate per furto di gas: dopo la rimozione del contatore da parte della società erogatrice, hanno effettuato un collegamento diretto alla rete di fornitura (furto di 1.400 metri cubi e danno di 1.300 euro)

Denunciato per falsità ideologica del privato in atto pubblico un uomo in quanto, durante gli accertamenti, è emerso come avesse ottenuto l’assegnazione di un alloggio popolare da parte del Comune di San Michele Salentino sulla base di false dichiarazioni sul reddito (basso) e sul fatto che avrebbe occupato quell’alloggio con moglie e figlia. Gli investigatori, a conclusione delle operazioni di sgombero, hanno accompagnato l’occupante in un’altra abitazione di proprietà dello stesso, mentre l’alloggio popolare è stato sottoposto a sequestro preventivo, così come disposto dal tribunale di Brindisi su richiesta della procura. L’immobile liberato, tenuto in buone condizioni, è stato affidato in custodia al sindaco di San Michele Salentino per la successiva assegnazione a famiglia realmente bisognosa.

Quando saranno terminate tutte le attività investigative e giudiziarie, anche gli altri 66 denunciati subiranno il sequestro dell’alloggio e lo sfratto esecutivo.

 

 

 

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