Si riceve e pubblica:
Questione di prospettiva o di prospettive, dipende sempre da quale parte si voglia considerare.
Senza nulla voler togliere al Comitato per l’impegno profuso per l’organizzazione di questa festa patronale (pagata con i soldi nostri con oltre € 60.000 di soldi pubblici!), non possiamo non considerare quelle che ormai sono le pecche che questa amministrazione con la sua arroganza tenta di nascondere.
Quindi, al di là di tutto, resta il rammarico di una festa riuscita a metà.
Se è vero come è vero che chi amministra questa città vuole paragonarsi ad alcuni centri limitrofi, possiamo soltanto dire che si è fatta la figura dei dilettanti allo sbaraglio.
Le migliaia di persone che sono rimaste fuori da quello che era la cornice della Piazza della Chiesa Madre, fa capire quanto ancora ci sia da lavorare, ma soprattutto sottolinea ancora una volta quella che è l’arroganza vestita con garbo da coloro che dovrebbero dare lustro a questa bellissima cittadina.
Le tante lamentele raccolte da centinaia di esercenti della Città degli Imperiali non devono passare inosservate rispetto a quello che potrebbe sembrare un parziale successo di questa festa Patronale.
Le lamentele da parte del comitato della scarsa raccolta fondi e della scarsa partecipazione da parte degli esercizi commerciali è la prova lampante del totale fallimento di una organizzazione che ha lasciato non poche perplessità per un cartellone estivo a dir poco imbarazzante. Un’amministrazione interessata a tutta la cittadinanza non può valorizzare parte della città penalizzando totalmente un’altra parte per fini puramente egoistici.
Le lamentele raccolte da questa parte politica, i malcontenti e malumori del cuore pulsante della città non possono passare inosservati, né tantomeno possono essere ignorati.
Ed allora al di là della prospettiva, quali prospettive abbiamo per il futuro di questa città?
È una domanda che in tanti si pongono, forse più di quanto si potesse pensare qualche mese fa.
Noi tutti vogliamo solo il bene di questa città, ma che sia una città di e per tutti e non per pochi “eletti”.
Antonio Camassa, Dott. Pietro di Coste – #Insieme – Francavilla popolare
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