I giovani cittadini ercolani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, entro le ore 12.00 del 18 novembre, potranno candidarsi per salire a bordo di un treno e vivere un viaggio che costruiscono comunità, conoscenza e condivisione, usufruendo del cofinanziamento del Comune di Erchie.
«Alle parole che ci sono state raccontate e alle immagini che spesso abbiamo potuto vedere stampate sui libri e trasmesse nei docu-film, bisogna far seguire le azioni per vivere quelle testimonianze da protagonisti. Anche quest’anno così – nelle parole del Sindaco Giuseppe Margheriti – siamo presenti e sosteniamo, come l’anno scorso, il Progetto “Treno della Memoria”. Fermamente convinti che l’esperienza dello scorso anno, immersiva e in prima persona, possa seminare nei nostri giovani cittadini coscienze nuove e sane. Forti nella convinzione, tradotta dall’azione posta in essere per più di un decennio, possiamo ben affermare che la memoria non è un oggetto da spolverare solo nelle ricorrenze. La memoria è educazione. La memoria deve tradursi in cittadinanza attiva, per sentirsi parte di una Comunità ben più ampia. La memoria deve interpellare le nostre coscienze. Deve contaminare, necessariamente, per farci riflettere su quella “tempesta devastante”che l’ideologia antisemita ha scatenato. Ma soprattutto generare riflessioni concrete sull’indifferenza, sui meccanismi d’odio che nella nostra società rigurgitano violenza in ogni campo».
Treno della Memoria, dell’omonima associazione, è un viaggio di 9 giorni, in pullman, zaino in spalla, che porta nel cuore dell’Europa e, attraverso micro tappe, nei luoghi che rappresentano le ferite del totalitarismo e le sue contraddizioni. Da Cracovia, conduce ai campi di Auschwitz-Birkenau. L’affiancamento per tutta la durata del viaggio di formatori alla pari consente la trasmissione orizzontale della conoscenza.
«È un’esperienza collettiva che mai deve intendersi al pari di una mera gita scolastica. In un progetto di educazione informale, visitare i luoghi della memoria può realmente essere una occasione costruttiva di confronto. Nello scompiglio delle emozioni, si resta nel silenzio roboante della coscienza. Tra quelle recinzioni e gli edifici che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo, all’interno della “comunità viaggiante”, i nostri giovani potranno sperimentare la riflessione. Storia, emozioni e un naturale processo educativo sapranno restituire un messaggio che sarà il faro per le future azioni, impulso a capacità critiche, solidali e democratiche. Auspico che i giovani che parteciperanno sappiano farsi promotori di questa esperienza di sensibilizzazione e, insieme a tutti gli altri, coltivino i valori del rispetto in un impegno olistico e quotidiano. Per diventare buoni cittadini, non bisogna mai dimenticare ciò che è stato. Da quel passato non abbiamo raccolto che frutti amari. Pensiamo quindi a quali semi spargeremo nel nostro futuro», conclude l’Assessore alle Politiche Giovanili Avv. Mariella Argese.
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