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Il viale inondato di gente per la prima edizione di “Natale in Lilla”: «Siamo soddisfatti e orgogliosi»


Nonostante il maltempo e qualche piccola cosa da migliorare, può essere davvero considerata un successo questa prima edizione di Natale in Lilla, che per tre giorni ha animato un ampio tratto di Francavilla Fontana: tra mercatini prettamente natalizi, stand di street food, Villaggio di Babbo Natale, elfi, street band, zampognari e animazione, ogni giorno è stata una grande festa. Con un occhio particolare rivolto anche alla solidarietà: oltre alle postazioni offerte ad associazioni di volontariato presenti sul territorio, che hanno potuto illustrare e autofinanziare le loro attività, anche un Babbo Natale solidale e ricavati destinati in beneficenza (come quelli derivati dalla vendita dei prodotti caseari Pezzaviva). Insomma, davvero giornate eccezionali, con la macchina organizzativa che ha funzionato davvero alla perfezione, nonostante l’evento fosse nato quasi per gioco neppure un mese e mezzo fa dall’idea di un gruppo di amici che avevano da poco costituito un’associazione culturale: Baden. Poi man mano il sostegno dell’Amministrazione, di partner e sponsor… e il risultato culminato nel bagno di folla di ieri sera, quando il viale e ogni casetta o gazebo è stata presa d’assalto.

«Siamo orgogliosi – dichiara Serena Candita, presidente di Baden – perché per noi questa era una sfida ma forse soprattutto una scommessa: siamo un gruppo nato da poco, soprattutto un gruppo di amici non solo francavillesi che hanno deciso di donare una parte di sé, del loro tempo e del loro impegno a una cittadina che merita come Francavilla Fontana. Direi che questo primo esperimento sia andato piuttosto bene – prosegue – e sento di dover ringraziare davvero tutti: non solo l’Amministrazione comunale, che ha creduto in noi e ci ha dato piena fiducia, ma anche le forze di opposizione, che hanno apprezzato e persino incoraggiato il nostro sforzo innocente e apolitico, oltre ovviamente a tutti gli sponsor e agli espositori, senza i quali nulla sarebbe stato possibile».

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