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Droga? No, “Giga”. Messaggi in codice sulle chat per prendere accordi: arrestati due giovani


I carabinieri della Stazione di Erchie, alle prime ore del giorno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di due ercolani di 21 e 24 anni già noti alle forze dell’ordine. Sono accusati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Jason Mangione e Giovanni Summa.

L’attività d’indagine scaturisce da un sequestro di stupefacente avvenuto nel mese di luglio 2019 nei confronti di un minore da parte degli stessi carabinieri di Erchie. Gli accertamenti hanno permesso di risalire allo spacciatore nonché al fornitore di quest’ultimo. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi e in particolare dal sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, hanno permesso l’emissione del provvedimento cautelare a firma del Gip Vittorio Testi.

Gli arrestati, mediante app di messaggistica installate sui loro cellulari, facendo anche ricorso ad un linguaggio codificato che prevedeva l’utilizzo della parola convenzionale “Giga” al posto dell’indicazione del tipo e della relativa quantità di sostanza stupefacente richiesta, ricevevano ordinativi di marijuana, che prontamente provvedevano a consegnare ai clienti dandosi appuntamento in posti sempre diversi.

Summa si occupava di cedere al dettaglio la sostanza stupefacente e in questo senso sono state accertate diverse cessioni di marijuana anche a minori, mentre Mangione si occupava di rifornire Summa di quantitativi importanti, intrattenendo personalmente i contatti con i trafficanti.

Al fine di “sfuggire” ad eventuali controllo telematici, Mangione aveva installato dei sistemi di difesa per le sue conversazioni via chat, che prevedevano la cancellazione dei suoi messaggi audio dopo l’ascolto da parte del destinatario, messaggi che venivano sostituiti dalla sigla della fiction televisiva “Narcos”, scelta sicuramente emblematica.

Dopo le formalità di rito, sono stati quindi sottoposti agli arresti domiciliari.

Alle operazioni hanno partecipato i militari della Compagnia nonché il nucleo cinofili di Modugno (Bari).

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