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Oria, l’assessore: «Vi spiego perché il centro anziani sarà migliore di prima, al di là delle bugie»

L’assessore Cosimo Delli Santi
Di seguito una nota dell’assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia del Comune di Oria, Cosimo Delli Santi:
Ancora una volta, sui social, sono apparse affermazioni che, quantomeno, possono essere definite prive di motivazione, pertanto inutili. Ogni affermazione, qualsiasi sia la fonte, se accompagnata da una spiegazione e da motivazioni, può essere spunto di riflessione, confronto e crescita: se invece si fanno affermazioni populiste, magari ad effetto e strappa “ like”, ma senza far comprendere ciò che si dice, si sta facendo solo disinformazione e terrorismo finalizzati a creare falsi allarmismi e confusione.
Cercherò pertanto di spiegare qual è la reale situazione, senza omissioni o deformazioni.
Ci tengo a precisare che la volontà di questa amministrazione è quella di dare lustro e spessore ad un servizio utile, attraverso una forma di gestione che, utilizzando gli strumenti previsti nella regione Puglia e che tutte le amministrazioni pugliesi, ormai, utilizzano per i propri servizi (ossia i buoni di servizio per anziani e disabili), permetta  di avere maggiori disponibilità economiche e, di conseguenza, rendere un servizio migliore.
Tengo a precisare che non è il Comune di Oria l’unico ente ad utilizzare questi fondi, sono una realtà diffusa, la prima risorsa utilizzata: una risorsa indispensabile senza la quale molti servizi sarebbero oggi inesistenti.
Gli articoli 105 e 106 del regolamento 4 del 2007 hanno la fortuna di rientrare fra i servizi finanziabili dai buoni di servizio. Ciò significa che attraverso il buono servizio la cooperativa che rileverà In concessione la struttura avrà la possibilità di avere sufficienti risorse per poter offrire un servizio, sia agli anziani che ai disabili, nettamente più completo, ricco e quindi, migliore rispetto a quello che  sino ad oggi è  esistito.
Il tutto si trasformerà per il Comune non in un costo, ma in una risorsa positiva: qualunque sarà la cooperativa che si aggiudicherà la gara, avrà l’obbligo di versare al Comune un canone di locazione annuo e dovrà provvedere autonomamente alle spese di gestione della struttura.
Questo significa che avremo modo di offrire un servizio al top e non come quello esistito sin ad ora e che sarà più completo, innovativo e, contemporaneamente, ci farà avere la possibilità di sgravare dei costi dal bilancio comunale e di ottenere delle risorse che, ovviamente, diventeranno fondi per gli stessi cittadini.
Aspetto non assolutamente secondario sarà che le risorse economiche messe a disposizione dai buoni  di servizio permetteranno a tutti i lavoratori che faranno parte del servizio di poter percepire un degno stipendio.
In altri termini, da tutti i punti di vista, questo importante strumento permette di fare le cose ‘a regola d’arte’. Non sarà un servizio  farraginoso,  ad aggiudicazione  avvenuta, poiché  ogni anziano o disabile sarà accompagnato nelle pratiche burocratiche direttamente dalla cooperativa rientrando anche questo nel suo ruolo e interesse.
La gestione  con i buoni di servizio non è burocratica, poiché richiede la presentazione di un semplice ISEE e una istruttoria che sarà seguita dai gestori e non dagli anziani.
Non è costosa. Poiché le tariffe sono determinate da studi di fattibilità condotti dalla Regione Puglia e pertanto si tratta di cifre che consentono l’esatto svolgersi dell’attività da parte di una cooperativa.
È probabile che ci sarà una compartecipazione da parte dell’utente, ma questo dipenderà dal valore ISEE di ogni singolo utente, che ad oggi non conosciamo, pertanto pare quantomeno inopportuno esprimersi già da oggi per il semplice fatto di voler creare una sorta di allarmismo sociale.
Di certo il centro polivalente e anziani, non sarà più gestito ed utilizzato come in passato, ad uso e consumo di un comitato di autogestione con dei costi di sola utenza per le casse comunali che si aggiravano intorno ai 6.000,00 annui, ma avrà al suo interno operatori sociali di alta formazione e sarà di sicuro un servizio reso per le fasce più deboli, e non di anziani e/o pensionati che, per loro fortuna, godono di redditi medio-alti.
Si sta cercando di dare al servizio un aspetto più professionale, ludico-ricreativo ed educativo, attraverso la concessione a delle cooperative che avranno l’obbligo di proporre ed attuare  un servizio di alta professionalità. Il gestore avrà l’obbligo di proporre ed attuare progetti che vadano ben oltre il semplice intrattenimento, benché nel bando sia stato esplicitamente chiesto di inserire l’intrattenimento come attività, assicurando il rispetto delle abitudin degli anziani.
Gli anziani non avranno di meno, gli anziani avranno più attività, più attenzioni, più punti di riferimento, attraverso l’utilizzo di uno strumento che, come si è detto, è una realtà in tutte le Amministrazioni comunali.
Oria non avrà di meno, Oria avrà due nuovi centri, utili, completi, ideati e promossi con le risorse di oggi e con gli obiettivi di oggi.
Anzi, se il bando fosse stato letto attentamente, e non con l’obiettivo di demolirlo a priori, ci si sarebbe accorti che non è esclusa la possibile coesistenza con altre strutture.
Sono certo che se a governare non fossimo stati noi, chiunque al nostro posto, anche qualora avesse deciso per l’istituzione di altri servizi, sarebbe comunque ricaduto nell’utilizzo dei buoni servizio, per una motivazione molto semplice: questi rappresentano lo strumento principale, cardine, per garantire servizi di qualità.
Probabilmente, al di là della parte politica, al di là dello spirito di contraddizione che appartiene alla vecchia scuola di pensiero della politica, se si avesse il coraggio di dire la verità, se si avesse il coraggio di informare veramente il  cittadino rispettando la sua intelligenza e il suo diritto di sapere, allora, si sarebbe potuto  affermare che sì, forse un’altra parte politica avrebbe scelto altri servizi, ma indiscutibilmente li avrebbe fatti finanziare con i buoni di servizio.
A meno che la controparte politica non abbia la bacchetta magica o chissà quale potere per riempire le casse comunali di fondi che, se ad oggi sono insufficienti, forse, dico forse, è a causa di una politica di utilizzo insensato delle risorse comunali da parte delle precedenti  amministrazioni, che in questo contesto farebbero meglio a tacere o a parlare per dare una spiegazione in merito.
Si può attaccare il prossimo chiamandolo inadeguato al ruolo, ma quando si nega l’ evidenza dei fatti non si è inadeguati, si è bugiardi! E questo è peggio.
Cosimo Delli Santi, assessore alle Politiche sociali e Famiglia del Comune di Oria

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